Occorre evitare che la vicenda dei marò detenuti in India costituisca un “pericoloso precedente” che “scoraggerebbe” l’impegno dei Paesi nelle missioni all’estero. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, al collega mozambicano, Oldemiro Baoli, aggiornandolo sugli sviluppi della vicenda.

Terzi, che ha appena concluso la sua visita a Maputo, ha ribadito l’importanza del fatto che “le operazioni internazionali che vedono impegnato personale militare al di fuori delle frontiere dei rispettivi stati si svolgano nel quadro delle garanzie offerte dalle regole del diritto internazionale e innanzitutto dall’esclusiva giurisdizione nazionale sugli organi dello Stato”. Un criterio che, secondo il titolare della Farnesina, serve a garantire maggiore efficacia alla cooperazione tra stati nella prevenzione e nella lotta alla pirateria. Il capo della diplomazia italiana ha sottolineato che proprio in Mozambico è riuscito a far fronte a questa minaccia con un’azione frutto della collaborazione operativa in mare con altri paesi che si affacciano sull’Oceano Indiano come Seychelles e Sudafrica.

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