ORTA DI ATELLA – Le Segreterie Politiche ed i Gruppi Consiliari di Opposizione di: Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano, Unione Di Centro e Futuro e Libertà per l’Italia diramano un durissimo documento in cui chiedono al sindaco Angelo Brancaccio di rassegnare le dimissioni per il bene di Orta di Atella.
“Per sintetizzare ciò che sta avvenendo ad Orta di Atella, basterebbe prendere a prestito quello che lo stesso Brancaccio diceva nel marzo del 2008 quando, in un momento di frizione con il suo “alter ego”, l’allora sindaco Del Prete, denunciava “…la pochezza culturale e politica di un soggetto che non si rende conto di essere rimasto solo con qualche suo intimo e che, come i musicisti dell’orchestra del Titanic, continua a suonare non accorgendosi che la nave affonda”. Mai si è verificato un pensiero più premonitore: dopo due mesi, infatti, “la nave affondò” con lo scioglimento del consiglio comunale! La storia si ripete. Ancora una volta, infatti, anche in occasione dell’ultimo consiglio comunale, è stato sancito il totale fallimento politico ed amministrativo della maggioranza targata Brancaccio. È emersa soltanto una miserabile presunzione di essere ancora i migliori e gli “unici” a poter garantire un governo al nostro paese. Siamo ormai arrivati al capolinea, ma, mentre la nave affonda, loro continuano a suonare! Sopravvivono, in questo totale disastro, solo le solite “sceneggiate” e decisioni “spregiudicate” che contribuiscono solo a far balzare agli onori della cronaca la nostra amata città, fra l’ilarità dell’intera provincia (e non solo) e lo sdegno di un popolo che sta subendo le peggiori mortificazioni. Basti pensare che, mentre in consiglio si discuteva di ulteriori concessioni edilizie per l’ampliamento del centro commerciale e per la costruzione di ulteriori 70 appartamenti nell’ex area Leanza, i Carabinieri di Orta ponevano i sigilli all’ufficio tecnico al fine di sequestrare decine e decine di pratiche edilizie. A questo punto, un sindaco degno di questa carica ed una maggioranza che riflettesse, dovrebbero solamente rendersi conto che nella vita, qualche volta, con umiltà, occorre prendere atto del fallimento di un progetto ed avere il coraggio di mettersi da parte. L’intera cittadinanza dovrebbe essere destinataria delle sue scuse per avere distrutto l’immagine (e non solo) della nostra città, grazie ad un progetto amministrativo e politico fallimentare, ideato e concertato in completa solitudine. Siamo nel baratro ed il nostro primo cittadino lancia ancora proclami, promettendo di trasformare il nostro paese in un paradiso, cercando di minimizzare e sminuire episodi di cronaca gravissimi e sintomatici di una stagione politica fallimentare sotto ogni punto di vista. Con una faccia tosta, imbarazzante per lui e per l’intera comunità, continua imperterrito nella sua azione “sconclusionata”, attribuendo, addirittura, le responsabilità di una situazione urbanistica “pietosa” a quei tecnici, imprese e cittadini che non hanno aderito ai famosi schemi di convenzione PUA, frutto di una fantasia urbanistica senza precedenti. Non lesina, poi, attacchi gratuiti e spesso squallidi ai consiglieri comunali ed ai rappresentanti politici dei partiti di opposizione, cui cerca di attribuire i fallimenti di una compagine di governo inetta, incapace ed inqualificabile. È tempo ormai che, anche in questo paese, chi sbaglia si assuma le proprie responsabilità! Responsabilità che vanno assunte da chi ha dominato la scena politica ed amministrativa degli ultimi venti anni. È inutile, cari signori, procedere, ipocritamente, in un vittimismo ingiustificato frutto di una forma di “franzonite acuta e latente”: i responsabili politici, morali e materiali di questo scempio hanno nomi e cognomi! Ecco che, con un sindaco “poco lucido”, diventa mortificante essere costretti a doversi confrontare in consiglio comunale con un assessore “spocchioso” che non si rende conto del totale fallimento e del disastro compiuto sul territorio durante gli ultimi quindici anni in cui ha ricoperto le deleghe all’urbanistica. È altrettanto mortificante dover cercare il confronto con un capogruppo di maggioranza (prestato da altro paese) fantasioso, confusionario e presuntuoso al punto tale da pensare di essere indispensabile per il progetto dell’opposizione; al punto tale da dichiararsi di sinistra ed essere nel contempo fedele interprete politico di una compagine consiliare di destra (?), facendo propri, con tanta disinvoltura, i principi base e le scelte progettuali della stessa destra (?) che governa il territorio. È nata ad Orta di Atella una figura atipica ed avveniristica, quella del “capogruppo mercenario”! Il disastro di questa amministrazione, consumato tra totale immobilismo ed in completa assenza di collante politico, si può descrivere con una sola parola: FALLIMENTO! Il sindaco Brancaccio ne prenda atto e, almeno per una volta, agisca nell’interesse della collettività: SI DIMETTA prima che la nave affondi completamente!”