
Alla fine Emanuela De Chiara è stata costretta a gettare la spugna. Uno dei motivi di fondo che hanno indotto il segretario generale del comune di Aversa a passare la mano risiede nel comportamento inaccettabile di Alfonso Oliva, che in più di un’occasione ha utilizzato toni aggressivi e irrispettosi nei suoi confronti. Atteggiamenti che hanno minato la serenità della dottoressa De Chiara, rimasta sola perché il sindaco Franco Matacena, il quale l’ha nominata quasi un anno fa con un incarico fiduciario, non l’ha tutelata e si è schierato con il suo vice, principale artefice, in qualità di assessore alla Pubblica istruzione, del disastro sul servizio mensa scolastica, ancora fermo al palo.
Nella sua lettera di dimissioni l’ormai ex massimo dirigente dell’ente ha richiamato le ragioni della sua scelta obbligata già indicate in una precedente nota inviata al primo cittadino. A quanto pare, gli assessori, capeggiati da Oliva, hanno chiesto nei giorni scorsi la revoca della De Chiara. Eppure il segretario generale non ha fatto altro che impegnarsi giorno e notte per garantire la regolarità degli atti amministrativi. Evidentemente qualcuno avrebbe preferito che De Chiara fosse più “malleabile” e chiudesse un occhio su alcune procedure dubbie, se non proprio illegittime, per ovviare ai danni commessi dalla squadra di governo.

Ma fin dal suo insediamento il segretario generale non si è mai piagata alla volontà politica e non ha mai perso vista la stella polare della legalità. Da qui l’insorgere di atteggiamenti minacciosi e di vere e proprie pressioni sul suo operato da parte di alcuni componenti della giunta, in particolare da parte di Oliva. Per non tacere degli attacchi personali subiti anche a mezzo stampa. Nella nota inviata a Matacena la dottoressa De Chiara sottolinea di aver puntualmente informato il sindaco dei numerosi episodi sgradevoli di cui è stata oggetto. La situazione è diventata insostenibile a causa degli ultimi eventi (quelli sulla mensa scolastica) che hanno minato in modo definitivo la serenità del segretario generale, costretto a dimettersi perché in una situazione del genere non era più nelle condizioni di svolgere a pieno il suo delicato compito. Fino alla nomina del suo sostituto De Chiara resterà ancora in carica.
Mario De Michele












