È finita 5-3 per il centrosinistra la partita delle regionali della Campania in provincia di Caserta. Nella coalizione del neo governatore Roberto Fico sono stati eletti Marco Villano (Pd), Raffaele Aveta (M5S), Gennaro Oliviero (A Testa Alta), Pietro Smarrazzo (Casa Riformista) e Giovanni Iovino (Avanti Campania). Nella pattuglia del centrodestra, guidata da Edmondo Cirielli, hanno taglio il traguardo Giovanni Zannini (Forza Italia), Vincenzo Santangelo (Fratelli d’Italia) e Massimo Grimaldi (Lega). Tutti i vincenti del team del viceministro sono consiglieri uscenti. Nel centrosinistra invece l’unico riconfermato è Oliviero, mentre gli altri quattro eletti sono new entry.

Terra di Lavoro va in controtendenza rispetto al dato regionale. La forbice tra Fico e Cirielli è risultata molto più stretta delle altre quattro province campane. Il candidato dei 5 Stelle ha raccolto il 54,14%, mentre l’esponente del governo Meloni ha toccato quota 43,51%. Numeri alla mano nel Casertano il nuovo presidente della Regione ha incassato 6 punti percentuale in meno, invece il viceministro ne ha guadagnati otto rispetto alla media regionale che ha posizionato Fico al 60,63% e Cirielli al 35,72%. Non solo. La circoscrizione di Caserta è l’unica nella quale il Pd non è il primo partito. I dem sono stati scavalcati sia da Forza Italia (15,31%) che da Fratelli d’Italia (13,2%).

Se a ciò aggiungiamo che la Lega ha portato a casa il 9,52% e sommiamo i dati delle tre forze politiche che hanno trainato il centrodestra emerge un dato politico da tenere in considerazione: in Terra di Lavoro i tre partiti del governo nazionale, inclusi Noi Moderati, superano il 39%. Invece, ad esempio, nella circoscrizione di Napoli non vanno oltre il 24,87%. Nel Casertano quindi si registra addirittura un +14%. Come si spiega l’impennata di voti? Hanno pesato una serie di fattori autoctoni, a partire dall’approccio distruttivo di Stefano Graziano che per far vincere il suo uomo Marco Villano ha costruito una lista dem da minimi storici, con il Pd casertano che ha fatto registrare la percentuale più bassa d’Italia alle competizioni regionali.

Giovanni Zannini

Ma il centrodestra raggiunge il 39% in Terra di Lavoro anche e soprattutto per meriti propri. Forza Italia incassa ben 5 punti in più della media regionale grazie al recordman di voti Giovanni Zannini, riconfermato con 31.932 preferenze. Un exploit che è era nell’aria. A differenza di altri suoi colleghi il consigliere uscente non va in Regione Campania soltanto a fine mese per lo stipendio. È presente sul territorio in modo costante e capillare, perciò è amatissimo da un folto esercito di amministratori locali. Da qui un risultato da guinness dei primati. Tra gli azzurri esulta Angela Parente che con 10.191 voti arriva seconda, mentre Amelia Forte non va oltre gli 8.796 voti, nonostante sia il commissario provinciale del partito e lo sfegatato appoggio di Fulvio Martusciello. La logica politica imporrebbe le dimissioni dalla carica seduta stante. Buon risultato per Pietro Consoli (4.513 voti) e Orlando De Cristofaro con 4.000 voti, di cui ben 1.700 ad Aversa, dove è stato assessore fino a pochi giorni fa.

Gimmi Cangiano

Tra i ranghi di Fratelli d’Italia l’uscente Enzo Santangelo fa gara a sé con ben 12.313 voti e viene rieletto con merito. Bene Luigi Roma (6.699 preferenze) e Steve Stellato (6.539). Male Enrico Scala a dispetto dell’elefantiaca macchina pubblicitaria messa in campo. Ultimo con un pessimo risultato Rany Pagano. Il partito della Meloni può dirsi ampiamente soddisfatto perché con il 13,2% è la seconda forza politica casertana. Ha sortito i frutti sperati l’impegno incessante del coordinatore provinciale, l’onorevole Gimmi Cangiano. Chi semina raccoglie.

Gianpiero Zinzi

Nella circoscrizione di Caserta c’è inoltre da segnalare il fenomeno Lega. Il dato del 9,52% è il più alto in Campania e tra i migliori sul piano nazionale. Ancora una volta si è fatto sentire “l’effetto Gianpiero Zinzi”. Il deputato e leader regionale del Carroccio è stato il nono candidato di una lista che è riuscita a totalizzare 32.451 preferenze. Un risultato strepitoso per un partito che in Campania e al sud sconta ancora il prezzo di essere considerato dagli elettori troppo proiettato verso il nord, se non proprio contro il Mezzogiorno. Eppure in Terra di Lavoro la Lega è arrivata a soffio dalla doppia cifra. Chapeau per Zinzi. Tra i candidati la spunta l’uscente Massimo Grimaldi con 9.250 voti, che batte l’altra uscente Antonella Piccerillo con un distacco di 87 voti. Molto bene Augusto Bisceglia con 4.653 voti, di cui quasi 1.600 nella sola città normanna. Malissimo l’uscente Alfonso Piscitelli che si ferma ad appena 3.753 voti. Una disfatta.

Nando D’Ambrosio

Nella lista Cirielli Presidente merita i complimenti Nando D’Ambrosio, in cima con 1.682 preferenze nonostante la sua candidatura all’ultimo istante. Ad Orta di Atella, che è la sua città, è stato il primo in assoluto con 1.145 voti. Sia chiaro, ottenuti per stima personale e per il legame con il territorio. Perdono tempo i soliti noti che cercano di “vendersi” ciò che non hanno fatto.

Solo ad onor di cronaca riportiamo il dato deprimente di Noi Moderati: 1,07% . A livello regionale il partito di Maurizio Lupi e Mara Carfagna non si è nemmeno avvicinato alla soglia di sbarramento del 2,5%. Deludente anche il 2,67% ottenuto nel Salernitano, ritenuta la roccaforte di Noi Moderati. Per non parlare del Napoletano, dove non si è toccato neanche quota 1%. Se il leader regionale Gigi Casciello, incapace di organizzare una campagna elettorale decente, non passa la mano neppure di fronte a una tale catastrofe vuol dire che vive sulla luna o che non molla la poltrona nemmeno con le cannonate. Nella lista di Noi Moderati Caserta al primo posto si è piazzato Luigi Cobianchi, a ruota il giovane e valente Antonio Di Martino.

Mario De Michele

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui