CASERTA – “Oramai le aggressioni ai semafori del Viale Carlo III da parte di lavavetri, sono all’ordine del giorno ma adesso le Istituzioni devono uscire da questo stato d’indifferenza ed agire affinché questa piaga venga abbattuta.”
Queste le dure parole di Paride Amoroso, coordinatore Provinciale di Caserta, che vuole rendere pubblica la condizione di disagio che i cittadini della Provincia di Caserta stanno affrontando da anni. “Non è più tollerabile questa situazione – continua Amoroso – e dopo che abbiamo scritto più volte al Prefetto, al Comandante Provinciale dei Carabinieri, ci siamo appellati anche al Ministro dell’Interno ma ad’oggi la situazione è andata sempre peggiorando. Qui non si tratta di caccia ai clandestini – tiene a precisare Amoroso – i quali sono le prime vittime di un’organizzazione criminale che ottiene ottimi introiti sfruttando la miseria ed il disagio sociale di quanti arrivano in Italia non avendo altre alternative. Questo é un problema di conflitto sociale. Non può esserci integrazione se non vi é ordine. E’ arrivato il momento di smetterla con le ipocrisie, altrimenti rischiamo che da qui a qualche giorno dietro le frontiere ci siano migliaia e migliaia di persone pronte ad imbarcarsi per l’Italia. E allora sarà troppo tardi. Non è possibile che gli immigrati vengano a vivere nelle nostre città poi comincino a comportarsi come Ras di quartiere o terroristi dovrebbero rispettare le regole e invece prima fanno finta di non capire poi, se redarguiti, passano alla minacce. Come se non bastasse – continua Amoroso – a questo si aggiunge il fenomeno dilagante della prostituzione fin sotto le nostre abitazioni. Lungo queste strade, infatti, già nel tardo pomeriggio si possono trovare le prostitute, in abiti succinti ed atteggiamenti volgari che turbano il decoro e la decenza pubblica. Per questo la nostra richiesta di un’azione idonea al contrasto di questo fenomeno risiede in due motivazioni principali. La prima motivazione é sociale, in quanto la prostituzione sulle strade simboleggia la lesione dei diritti delle povere donne che vengono letteralmente schiavizzate sul nostro territorio e la nostra società nel XXI secolo non può permettersi di chiudere gli occhi davanti allo sfruttamento di esseri umani. La seconda motivazione é la lesione dell’immagine del nostro territorio con notevoli ripercussioni sull’economia del nostro Comune. La Reggia di Caserta é una risorsa di inestimabile valore per il settore turistico dell’intera Provincia, ma certamente la prostituzione sulle nostre strade lede gravemente sui possibili introiti. In tale direzione sono orgoglioso che il nostro coordinamento Provinciale ha fatto tanto, adoperandosi pure per proporre ai nostri vertici nazionali un’azione legislativa. L’obiettivo della nostra modifica legislativa è duplice: da un lato il divieto dell’esercizio della prostituzione nei luoghi pubblici, attraverso controlli più serrati e maggiori sanzioni, dall’altro l’obbligo di adempimenti tributari per chi esercita la professione. I redditi provenienti dall’attività di prostituzione, devono essere considerati come guadagni derivanti da un’attività economica come tutte le altre e, in quanto tali, devono essere tassati. In un momento in cui si chiedono tanti sforzi ai cittadini, c’è un commercio in nero, peraltro sotto gli occhi di tutti, che non viene tassato. Quindi, – conclude l’esponente di Grande Sud – ci auguriamo che le Istituzioni affrontino questo problema con la dovuta serietà che il caso necessita e che si impegnino affinché il degrado presente sulle nostre strade possa ridursi o addirittura scomparire con notevoli vantaggi sia sociali che economici.”