All’insegna della parola d’ordine ‘siamo la voce della citta’ degna’, circa 200 persone stanno partecipando a Trieste, in piazza della Borsa, al presidio indetto da varie organizzazioni, tra le quali Occupy Trieste, centri sociali, Unione degli studenti, Fiom e a cui ha aderito anche Rifondazine comunista e Sel.
La protesta e’ scattata contro la procedura usata dalla questura nel trattenere gli stranieri da espellere nel commissariato di Opicina. Vicenda emersa nella sua drammaticita’ a causa del suicidio della cittadina ucraina Alina Bonar Diachuk. Uno dei promotori del presidio, Luca Tornatore, dei Centri sociali del Nordest, afferma che “in questura stanno succedendo delle cose indegne. Adesso si scopre che fanno i giustizieri della notte. Questa e’ una questura che si sta organizzando per violare, extra legem, un diritto umano fondamentale, che e’ quello alla liberta’. Hanno paura che gli emigranti, che probabilmente saranno espulsi dal magistrato, se ne vadano in giro liberi. Noi manifestiamo perche’ siamo ‘le voci della citta’ degna’”.