la cancelliera Angela Merkel e il presidente appena insediato a Parigi, Francois Hollande, hanno “fatto conoscenza”, mostrando assoluta armonia sul destino di Atene e sulla necessità di tornare a crescere, un po’ meno sul come farlo. Per mesi la cancelliera non aveva voluto ricevere il candidato socialista, avversario del suo preferito per l’Eliseo, Nicolas Sarkozy. Oggi, al primo giorno di insediamento, nonostante la grandine e un fulmine che ha colto l’aereo in volo tra Parigi e Berlino (per la Merkel “un buon segno”), il nuovo capo dello Stato francese si è presentato alla Cancelleria di Berlino con il suo bagaglio di richieste, rivendicazioni e proposte per un’Europa che esca dalla crisi non soltanto imponendo sacrifici e rigore ma ricercando il rilancio dell’economia e la crescita.
“Non ho nessun dubbio che esistano punti di accordo” sulla crescita fra di noi, ha detto la Merkel, mentre Hollande ha sottolineato che la crescita “non deve essere soltanto una parola” e che il 23 maggio, al Consiglio europeo informale, e poi a quello vero di un mese dopo, “sul tavolo deve esserci tutto, anche gli eurobond”. Per il nuovo capo dell’Eliseo, “l’Europa deve assumere le proprie responsabilità sulla crescita” e sul Fiscal compact non è arretrato di un passo rispetto ai proclami fatti durante la campagna elettorale: “Avevo detto che bisogna aggiungere la dimensione della crescita”, senza la quale “non si esce dalla crisi”. “Vediamo quali sono le formule giuridiche e le proposte per farlo”, ha aggiunto. Nelle ore più difficili per Atene, e mentre il capo del Fmi Christine Lagarde agitava lo spettro di un ritorno alla dracma, la Merkel e Hollande hanno dato ampio spazio alle rassicurazioni ai greci: per entrambi, il Paese non soltanto “deve restare nella zona euro” ma l’Ue deve “studiare misure per la crescita greca”. Al contempo, anche Hollande ha ribadito, facendo eco alla cancelliera, che “le misure del memorandum devono essere rispettate”.
La giornata infinita di Hollande, cominciata all’Eliseo con il passaggio di consegne con Sarkozy, proseguito con cerimonie sotto la grandine e la nomina del primo ministro Jean-Marc Ayrault, è giunta al suo culmine con un’ora di ritardo causa fulmine sull’aereo. Quando è comparso nel cortile della cancelleria, ha cominciato a piovere anche a Berlino. La Merkel gli è andata incontro e i due hanno ascoltato gli inni nazionali prima di passare in rassegna il picchetto d’onore. Lì un mezzo passo falso di Hollande che tagliava la strada alla cancelliera ha scaldato l’atmosfera e squarciato il velo del formalismo.