SERINO – Si chiude il cerchio sull’ omicidio di Galyna Dotsyak, la 56enne badante ucraina uccisa il 5 giugno dell’anno scorso a Serino, in provincia di Avellino, il cui corpo venne poi sotterrato nei boschi del Monte Terminio. In carcere per soppressione e occultamento di cadavere è finita una badante ucraina di 52 anni, T.M. le sue iniziali, che secondo gli inquirenti della Procura del Tribunale di Avellino avrebbe avuto un ruolo di primo piano nel tentativo di occultare il corpo senza vita della sua connazionale.

Per l’omicidio della badante sono già finiti in carcere Gennaro Rodia, 63 anni di Serino, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, che aveva una relazione con Galyna, e suo nipote, Modestino Rodia, 36 anni, che aveva aiutato l’uomo a sotterrare il cadavere. Sulla base di numerosi elementi di prova, il pm del Tribunale di Avellino, Elia Taddeo, ha ottenuto dal gip Francesco Fiore l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per la badante che è stata arrestata in mattinata dai carabinieri del Comando provinciale di Avellino.

 

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