I lavoratori precari degli enti locali siciliani, si dicono pronti ad unirsi alla lotta delle mogli degli operai Fiat di Pomigliano d’Arco (Napoli), che nei giorni scorsi hanno annunciato di voler ”scendere in piazza, tutti uniti”, per difendere il lavoro dei propri mariti, invitando le colleghe di Termini Imerese a fare lo stesso.

Nelle ultime ore, si sono aggiunte altre donne, una delle quali ha invitato tutte le mogli di operai della Provincia a partecipare all’assemblea organizzata dallo Slai Cobas per domani a Pomigliano d’Arco, ”per costituire di fatto un piu’ ampio comitato di lotta di donne, indipendente dalla politica e dai sindacati, per permettere proprio a donne come me, non iscritte a partiti o sindacati, di dare un forte contributo ai lavoratori, ai nostri padri, mariti e compagni”. All’appello delle donne di Pomigliano, hanno gia’ risposto le mogli degli operai della Fincantieri di Castellammare, di quelli dei Cantieri navali di Trapani, ma anche realta’ di studenti universitari ed esponenti politici dei Comunisti – Sinistra Popolare, del Partito Comunista dei Lavoratori e della Sinistra Critica. ”Di fronte a chi difende il sacrosanto diritto ad un lavoro, ad uno stipendio – si legge in una lettera indirizzata al sindacato di base a firma dei precari siciliani – non puo’ esserci altro che la volonta’ di unire le lotte e ribellarsi a un sistema che oggi rende carta straccia i diritti sanciti dalla Costituzione Italiana. Per questo al coro delle voci di queste donne vogliamo unire il grido di protesta dei 22.500 precari siciliani degli enti locali”. All’incontro di domani parteciperanno, tra gli altri, Mara Malavenda e Vittorio Granillo, dell’esecutivo nazionale Slai Cobas, delegazioni di mogli degli operai di Pomigliano, della Fincantieri e dell’indotto, esponenti dei pecari siciliani, dei collettivi universitari, associazioni, Umberto Oreste, di Sinistra Critica, ed i segretari nazionali dei Comunisti – Sinistra Popolare, Marco Rizzo, e del Partito Comunista dei lavoratori, Marco Ferrando.

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