NAPOLI – Il gruppo consiliare dell’Udc in regione Campania ha redatto un documento per condannare l’esclusione della Campania dal decreto che sbloccherà i pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese. A firmarlo Luigi Cobellis, Biagio Iacolare, Pietro Foglia, Carmine Mocerino e Angelo Consoli.
” La Regione Campania, grazie al lavoro della giunta e del consiglio, ha ormai avviato un solido percorso di risanamento dei conti che è stato apprezzato e certificato in ogni sede istituzionale e politica. I risultati fin qui raggiunti sono davvero notevoli: contrazione della spesa corrente, cessazione del ricorso ai mutui e, soprattutto, consolidamento del bilancio sanitario che si avvia a raggiungere un insperato pareggio. A fronte di questi risultati, appare davvero incomprensibile l’ipotesi ventilata in un primo momento dal governo di escludere dal meccanismo della certificazione/compensazione i crediti vantati dai privati verso le Regioni soggette al piano di rientro dai debiti della sanità, perché in questo modo si istituirebbe di fatto una ingestibile discriminazione tra territori e tra cittadini dalla Repubblica italiana. Le migliaia di aziende che aspettano di essere pagate dalla PA rappresentano una vergogna alla quale il governo sembrava voler mettere fine. E invece la Campania, assieme ad altre quattro Regioni, rischia di ritrovarsi al punto di partenza, penalizzata, esclusa, punita. Sul piano politico si tratterebbe di un errore gravissimo che non tiene conto della situazione di grande sofferenza nella quale versano le aziende del Mezzogiorno. Un errore capace di oscurare il positivo bilancio fin qui maturato dall’esecutivo del prof. Monti. I sacrifici fin qui sopportati dai cittadini e dalle aziende campane meritano maggiore rispetto e maggiore considerazione. Il gap che la Campania e il Mezzogiorno sono costretti a sopportare nei confronti del resto del paese non può aggravarsi e arricchirsi di un nuovo, pesantissimo, capitolo. L’opposizione è stata fin qui condotta su due piani, quello istituzionale e quello sociale. La Regione Campania, il suo Presidente, la giunta e il consiglio, hanno agito tutte le leve a loro disposizione per ottenere la cancellazione della norma. Anche a livello sociale si è creata una mobilitazione democratica forte e partecipata, animata da sindacati e associazioni datoriali che hanno dato prova di saper rappresentare con fermezza e orgoglio le ragioni di un Mezzogiorno che non si arrende. Ora sembra si sia aperto uno spiraglio che rende possibili modifiche sostanziali a quanto inizialmente previsto. Proprio per questo è assolutamente necessario che l’apporto dell’Udc in questa fase sia massimo e continuo. Il gruppo Udc in Consiglio Regionale ribadisce il pressante invito alla dirigenza del partito nazionale e alla rappresentanza Udc in Parlamento a mettere in campo tutte le azioni percorribili e utili ad ottenere il risultato in tempi rapidi e certi.