Tre casi di tubercolosi all’ospedale “Rummo” di Benevento suscitano la preoccupazione sul corretto funzionamento di un reparto da parte dell’associazione “Rete Sociale Onlus” di Benevento. La vicenda risale al gennaio scorso, quando la direzione sanitaria dell’ospedale ha ufficializzato i tre casi, di un anziano e delle sue nipotine. Il paziente e’ poi deceduto, ma sarebbe rimasto ricoverato a contatto con altri degenti.

Ed e’ appunto sulla corretta gestione del reparto che l’associazione invita il direttore generale del “Rummo” Nicola Boccalone a fare chiarezza. “Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura – si legge in una lettera aperta della Rete Sociale Onlus – con 10 posti letto, deve fronteggiare le emergenze psichiatriche dei 300.000 abitanti del Sannio. Se si dovessero verificare disservizi e ricoveri “impropri”, oltre allo spreco del (nostro) denaro pubblico, cio’ impedirebbe di soccorrere chi ne ha piu’ bisogno”. Secondo l’associazione il reparto offrirebbe ricoveri prolungati ben oltre il normale e per pazienti che non sono affetti da disturbi psichici. Nella nota niene richiamato anche il caso eclatante di un camorrista arresto proprio in reparto, dove era ricoverato da due mesi, e che in ospedale riceveva persone alle quali estorceva denaro. “Una vicenda – si legge nella nota – per la quale non e’ stato ancora individuato un responsabile”.

 

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