PIEDIMONTE MATESE –“C’è bisogno di braccia per la solidarietà, per i disabili” . Ha chiuso così il vescovo della diocesi di Alife/Caiazzo, Valentino Di Cerbo l’omelia , durante il pontificale del santo protettore di Piedimonte Matese, S.Marcellino martire. Ha terminato la liturgia eucaristica con un appello, che ha fatto da coronamento alla funzione di richiamo all’interrogativo di fondo che ha sorretto l’impianto del suo discorso nella due giorni nel cuore della festa ( sabato con toni di paterna preoccupazione verso i giovani ): ” Chi è il cristiano nella società di oggi?”
è la domanda interposta nella spirale del suo intervento. L’appello del vescovo è quello di testimoniare la fede nella pratica quotidiano: “si parla negli ultimi anni più di cattolici che di cristiani e questo è un male. Chi si dichiara cattolico, e spende questa qualifica in altri campi, e non vive da cristiano è come una crisalide vuota” ha detto il vescovo che ricorda la forza esemplare del martire che “ha messo al centro Cristo”.
Al termine della solennità della cerimonia l’appello ad aiutare le associazioni impegnate nella solidarietà: ” ho avuto un incontro con alcuni gruppi associativi ed alcune come l’associazione “Gaglione” mi ha espresso la difficoltà in cui si trovano ad operare. Non ci sono giovani con le loro energie per spostare le carrozzelle degli invalidi” con un invito a farsi carico dei più deboli. Chiesa di S.Maria Maggiore affollata come è tradizione di fedeli e di rappresentanti del mondo istituzionale e delle autorità militari.Don Cesare Tescione , parroco di S.M.Maggiore, ha ammonito a lavorare per il bene comune ed ha ringraziato i presenti a cominciare dal vescovo e dai frati del santuario S.Maria Occorrevole. Un grazie speciale sia dal parroco che dal vescovo al coro che ha animato la liturgia. Un applauso al tenente delle fiamme gialle , Liliano Liberato, che tra dieci giorni lascerà il comando del comando locale intercomunale.
Michele Martuscelli