PIEDIMONTE MATESE – “Isolati” anche nell’amministrazione della giustizia.? E’ un quadro di estrema preoccupazione quella lanciata dall’assemblea degli avvocati del foro matesino in ordine alla prospettata ipotesi di centralizzare le funzioni giudiziarie con l’abolizione delle sezioni distaccate, tra cui quella matesina. Ecco la relazione approvata al termine della riunione predisposta dal presidente Luigi Cimino. Con le soluzioni indicate per evitare la chiusura della sede periferica :aggregazione di altri comuni dell’Alto Casertano alla sede distaccata di Piedimonte Matese del tribunale samaritano o del Sannio. “

Nel quadro delle iniziative ed impegni dell’associazione avvocati del foro di Piedimonte Matese- è scritto nella relazione- sono state gradatamente affrontate le problematiche che attanagliano la sede distaccata del tribunale matesino sia in materia civile che penale che sono di notevole gravità , prima fra tutte quella che ha particolare riguardo alla ventilata soppressione della sede com’è nel programma del governo Monti, ribadendo sempre che il circondario di Piedimonte Matese comprende 23 comuni, geograficamente disagiati, sperduti nelle forre e valli del Matese, distanti da S.Maria Capua Vetere, sede del tribunale e , perciò da mantenere per la funzione sociale e di tutela che esso svolge e per la particolare necessità di presidio e difesa del diritto che la sezione del tribunale rappresenta. L’assemblea, pertanto al’unanimità già in data 4-4-2012 ha approvato il punto all’ordine del giorno relativo all’oggetto facendo voti per salvare dall’eventuale soppressione la sezione distaccata matesina.Le motivazioni poste alla base di tale decisione possono essere sinteticamente enunciarsi nelle seguenti: in forza del disegno di legge 148-2011, nella soppressione e/o aggregazione dei tribunali minori e delle sezioni distaccate bisogna tener conto del disagio territoriale ed ambientale che non consente un facile raggiungimento della sede centrale, nel caso di S.Maria C.V.2)Va rilevato che S.Maria C.V. o la stessa città di Caserta, rispetto all’alto Casertano r particolarmente del Matese sono enormemente decentrate, essendo poste a sud della vasta provincia di Terra di Lavoro cosicché tale dislocazione geografica determina un notevole disaggio per raggiungerle a danno di tutti i cittadini residenti sia nell’Alto Casertano che , specie , nel Matese; 3) L’unificazione del tribunale di S.Maria Maria nell’unica sede centrale rappresenterebbe ,inoltre, un inutile caos derivante dall’accentramento dei processi, civili e penali provenienti dalle sezioni distaccate, in carenza già attualmente sia delle sedi che del personale, per cui sarebbe difficile un’allocazione del personale e dei personali sopravvenienti, senza non tener conto dell’enorme dispendio di nuove risorse senza che ciò vada a determinare in alcun modo il risparmio che il governo si ripromette di attuare;4) L’accorpamento a tutti i costi dei magistrati e dei dipendenti amministrativi in un’unica sede creerà nuove emergenze, di natura sociale, con lo sciame di persone , avvocati operatori di giustizia e con la lievitazione dei costi che diventeranno sempre più notevoli per i cittadini. Da qui anche il controvalore sociale della soppressione di tutte le sedi distaccate di tribunali con incidenza anche nei rapporti di lavoro e di difesa sindacale;5) L’allontanamento della giustizia dal cittadino, tenendo conto che la sezione distaccata del tribunale di Piedimonte rimane l’unico baluardo della giustizia per una zona, quella del Matese, costituita dall’orografia prevalentemente accidentata e montana, renderebbe del tutto anacronistica la ventilata riforma, essendo zona, ad oggi, priva di razionali ed opportuni collegamenti idonei a raggiungere la sede centrale di S.Maria C.V. ;6) Non va , infine dimenticata l’incidenza in termini di costi che la soppressione determinerebbe nei confronti dei cittadini matesini e di parte dell’Alto Casertano che si vdrebbero oberati di spese eccessive e di parcelle certamente lievitate per i costi che cadrebbero sui rispettivi avvocati .E ciò in un contesto economico-sociale già enromente disagiato, povero e con sacche notevoli di disoccupazione, tanto che migliaia di persone hanno dovuto emigrare verso nazioni più floride per lavoro e reddito.

 

Le indicate motivazioni, sia pure in modo sintetico indicate fanno comprendere la eccessiva e sovraumana difficoltà che verrebbe a cadere sui cittadini di questa zona che si vedrebbero costretti , anche per un processo di minima entità, a dover raggiungere la sede di S.Maria C.V. che dista talora anche 70 km, sicchè sarebbe impossibile per il cittadino ottenere giustizia.Anche gli avvocati della zona si vedrebbero costretti a raggiungere quotidianamente la sede di S.Maria il che comporterebbe aggravio di spese, rischio e soprattutto tempo sottratto all’attività.Non si dovrà, perciò tener conto solo degli abitanti e del carico giudiziario ma più opportunamente vanno tenuti presenti i disagi cui andrebbero incontro i cittadini di questa parte dell’Alto Casertano che merita protezione e tutela giuridica, come gli altri e forse più degli altri, non potendosi aggiungere ulteriori disagi a quelli gà consistenti di essere lontani da grossi centri, di vivere in isolamento e soprattutto meritano una vita dignitosa consona alle radici di questo poolo rispettoso, orgoglioso e laborioso.

Ecco le diverse soluzioni al problema.1) Come peraltro già comunicato nel passato al ministero di giustizia è opportuno evidenziare che la sezione distaccata del tribunale matesino copre il servizio di 23 comuni , tutti molto distanti tra di loro e dalla sede centrale di S.Maria per una popolazione di circa 63.000 abitanti.Basterebbe come peraltro richiesto al ministero da anni, accorpare alla sezione distaccata i comuni di Baia Latina, Pietravairano, Vairano Patenora,Caianello,Roccaromana, Pietramelara, Galluccio, per raggiungere i 100.000 abitanti che verrebbero serviti dalla stessa. Si rappresenta che questi comuni, oltre ad aver già espresso, in passato, con atti deliberativi pure essi pervenuti al ministero, la manifesta volontà di essere accorpati alla sezione distaccata di Piedimonte , distaccandosi da quelli di Cerinola, sarebbero fnanche favoriti dall’esistenza di strade e superstrade per raggiungere il centro matesino. Infine deve sottolinearsi la possibilità, invero non esclusa ma premiata dal decreto legislativo richiamato, di accorpare alla sede di Piedimonte anche i comuni che attualmente fanno parte del tribunale di Cassino ma che di fatto con esso non hanno alcuna attinenza né geografica né amministrativa come Marzano Appio, Tora e Piccilli, Mignano Montelungo,San Pietro Infine, Galluccio che, appartenendo alla regione Campania ed alla provincia di Caserta, potrebbero essere amministrati nel settore della giustizia dalla sezione matesina distaccata.Ciò comporterebbe una migliore efficienza della stessa sezione distaccata ed una più razionale distribuzione delle competeze giudiziarie, superando, peraltro le anacronistiche divisioni circoscrizionali attuali.

Seconda soluzione: Rietra nello spirito del D.LS 148-2011 e cioè l’accorpamento ala sezione distaccata di Piedimonte Matese quella della contermine sezione distaccata di Guardia Sanframondi.Nello spirito che anima l’estensore del “148” è previsto l’accorpamento di sezioni distaccate contermini anche se appartenenti a province diverse.Questa soluzione avrebbe il pregio di aggregare zone(la beneventana e matesina) che nel passato vedevano già Piedimonte Matese (ex Alife) nella qualità di sottoprefettura , esercitare la funzione amministrativa si tanti comuni oggi appartenenti alla sezione distaccata di Guardia e soprattutto di aggregare zone “Sannite” dalle stesse provenienze storico sociali e tuttora conservanti economia cultura e tradizioni similari. Tale accorpamento comporrebbe il distacco della sede distaccata di Piedimonte Matese dal tribunale samaritano con il passaggio come sede distaccata nel circondario del tribunale di Benevento ma con aggraziane ad essa della odierna sede distaccata di Guardia Sanframondi, che verrebbe soppressa”.

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