CASTEL VOLTURNO – Riscattare i territori oppressi dalle mafie partendo dai beni confiscati e seguendo un sistema economico basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato. Sostenere aziende trasparenti e autosufficienti in grado di dare lavoro, creare indotto positivo e sostenere tipicità del territorio puntando al miglior prodotto possibile per un’ eccellenza accessibile al consumatore.

Questi gli aspetti essenziali e gli obiettivi futuri del progetto Libera Terra – coordinati dal Consorzio Libera Terra Mediterraneo e le cooperative di Libera Terra e supervisionati da Cooperare con Libera Terra, l’agenzia per lo sviluppo cooperativo e la legalità che supporta, con trasferimento di competenze e know how, le cooperative che gestiscono beni confiscati alle mafie e che si riconoscono in ‘Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie’– e che diventeranno oggetto di dibattito il prossimo 9 giugno a Castel Volturno, nel casertano. Nell’incontro saranno presentati anche i risultati concreti raggiunti dall’insieme delle cooperative di Libera Terra (lavoro, dati di vendita e indotto economico) e i progetti futuri che si svilupperanno in Italia. Non è un caso se l’Agenzia Cooperare con Libera Terra, a 30 anni dalla morte di Pio La Torre, tra i primi ad intuire la forza della confisca dei patrimoni mafiosi, ha scelto di realizzare, la sua 6a assemblea dei soci – all’interno della cooperativa “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra”, bene confiscato alla camorra e riconvertito da pochi giorni in caseificio. Una cooperativa all’inizio della sua sfida ancora tutta da vincere e che opera in un territorio di frontiera che richiede attenzione, della società responsabile, dei cittadini e una forte presenza dello Stato. Una sfida che i soci della cooperativa stanno affrontando anche grazie al supporto imprenditoriale dell’intero sistema di Cooperare con Libera Terra: da Granarolo al Gruppo Unipol al sistema Coop e Legacoop Campania. Imprese del Nord e del Sud unite per contrastare attivamente le mafie che contaminano il nostro Paese. I lavori saranno aperti da: Massimo Rocco, Presidente cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra Mario Catalano, Presidente Legacoop Campania, Tommaso De Simone, Presidente Camera di Commercio Caserta e Unioncamere Campania, Stefano Caldoro, Presidente Regione Campania. Intervengono Gianpiero Calzolari, Presidente Cooperare con Libera Terra, Nando Dalla Chiesa, Presidente Onorario Libera, Gianluca Faraone, Amministratore Delegato Libera Terra Mediterraneo, Giuliano Poletti, Presidente Legacoop, Don Tonino Palmese, Libera Campania. Il tutto sarà coordinato dal Direttore Rai News Corradino Mineo Al termine della Tavola Rotonda seguirà l’inaugurazione della“Bottega dei Sapori e dei Saperi della Legalità” nata all’interno del caseificio e dedicata alla memoria di Vanda Spoto figura storica della cooperazione campana e vicepresidente della Legacoop. Dopo la Sicilia, la Calabria e la Puglia la sfida di Libera Terra tocca anche il territorio campano per diffondere la propria mission: sviluppo di un modello economico sostenibile ed efficiente da sostituire a quello mafioso clientelare, una rinnovata dignità che valorizzi tradizioni e produzioni dei territori, sovranità e responsabilità di ogni singolo soggetto, totale indipendenza economica delle imprese e capacità di stare sul mercato nel lungo periodo contendendo l’offerta delle mafie grazie all’offerta di un lavoro onesto e professionale.

 

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