“Il nostro è un dolore che si rinnova”. Con le lacrime agli occhi Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, dal palco di piazza Medaglie D’oro a Napoli, ha ricordato la madre uccisa dalla camorra quindici anni fa a Salita Arenella, alla presenza di tanti cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni. I giardini intitolati alla madre, per un giorno sono diventati un luogo dove associazioni, media e artisti, hanno potuto esprimere la voglia di legalità. Sul palco si sono alternate performance musicali, spettacoli organizzati da studenti, il coro del San Carlo ha cantato assieme ai giovani di Libera.

Negli stand sistemati nella piazza si sono tenuti alcuni incontri come la presentazione del libro il “Casalese” (Ed. Cento Autori), in altri sono stati offerti al pubblico i prodotti coltivati nelle terre confiscate alle mafie, l’Asia ha distribuito volantini sulla raccolta differenziata. Tutte le iniziative della giornata “Tutto ciò che libera e tutto e ciò che unisce” sono state realizzate per ricordare Silvia Ruotolo, ma anche tutte le vittime della criminalità: “E’ stata fatta tanta strada da questa famiglia – spiega il sindaco di Napoli Luigi De Magistris – ed è la più grande testimonianza di lotta alla criminalità. La rivoluzione culturale di cui parlava Falcone era quella della sovversione dei valori: bisogna coltivare i valori giusti e sul piano economico sconfiggere le disuguaglianze”. Al termine della commemorazione, prefetto e questore di Napoli, Andrea De Martino e Luigi Merolla, insieme a Tano Grasso e Alessandra Fucito del Fai e al sindaco De Magistris hanno incontrato i negozianti del Vomero durante una breve passeggiata antiracket. “Lo spirito di unità delle associazioni antiracket, o come Libera e la Fondazione Silvia Ruotolo, rassicura anche noi, acquistiamo più energie dalla cittadinanza attiva – dice il questore Merolla – contagiano le persone, ci aiutano a fare il nostro lavoro”. Per il prefetto De Martino invece “stare vicini alla famiglia Ruotolo significa stare vicini alla città con comportamenti che prendono le distanze dalla criminalità in ogni sua forma dal contrabbando ai parcheggiatori abusivi, dalla prostituzione alla droga”. Dal palco di piazza Medaglie d’Oro é inoltre stata lanciata l’idea di un’associazione antiracket al Vomero come quelle create in altri quartieri della città. Alla cerimonia finale sono intervenuti inoltre l’assessore regionale Pasquale Sommese, Paolo Siani, fratello del giornalista ucciso dalla camorra Giancarlo, rappresentanti di Carabinieri e Guardia di Finanza, Teresa Armato, membro della commissione antimafia del Senato, Geppino Fiorenza di Libera, Don Tonino Palmese. Sono state infine deposti alcuni fasci di fiori sulla targa intitolata alla memoria di Silvia Ruotolo.

 

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