«A fronte di quanto sta accadendo sui terreni confiscati della Puglia, dell’Agro Pontino, della Sicilia, con decine di roghi e incendi che rimandano ad una matrice criminale, siamo ancora più convinti dell’importanza di questo Festival, e la straordinaria partecipazione a queste prime tappe è la risposta più forte che dalle Terre di Don Peppe Diana viene contro la camorra e tutte le mafie» lo affermano i referenti del Comitato Don Peppe Diana e di Libera coordinamento provinciale di Caserta promotori del Festival dell’Impegno Civile, unica manifestazione al mondo ad essere interamente realizzata sui beni confiscati
«Quanto sta accadendo in questi giorni su tanti beni confiscati in Italia» affermano i promotori del Festival «dimostra da un lato lo smacco che questi beni rappresentano per le mafie, dall’altro la necessità di non abbassare mai l’attenzione sul loro riutilizzo, di non lasciare soli i tanti cittadini, soprattutto giovani che si impegnano in prima persona anche a rischio della propria incolumità. E se le istituzioni ancora troppe volte latitano, allora noi dobbiamo richiamarle al proprio dovere di affiancare queste esperienze, dobbiamo trasformare questo patrimonio da beni mostri a beni nostri, portare su terreni, ville, case una volta appartenuti ai clan, la società civile, l’arte, gli spettacoli. Noi ci stiamo provando e i risultati sono già stati superiori alle nostre stesse aspettative». Ieri la tappa di Trentola Ducenta dove a sostegno dell’esperienza della casa famiglia dei Felicioni, nata nel bene confiscato a Dario De Simone e messa a rischio da una querelle con l’amministrazione comunale che non vuole rinnovare il comodato d’uso del bene, sono giunti il Procuratore della DDA Cafiero De Raho, lo scrittore Gianni Solino, il Segretario Generale di POLIS Enrico Tedesco, la giornalista Marilena Natale. Quest’ultima ha esplicitamente chiesto al sindaco di Trentola «di fare un passo indietro», mentre il procuratore Cafiero De Raho ha elogiato «quest’esperienza straordinaria nata dall’amore, le amministrazioni pubbliche dovrebbero sostenere sempre queste esperienze che promuovono solidarietà e portano grandi risultati nel sociale». Il procuratore della DDA si è recato in visita ai bambini assistiti nella casa famiglia e ha aggiunto «I clan sono stati messi in crisi sotto l’aspetto militare ma non sotto l’aspetto economico; certo, siamo sulla buona strada, ma per raggiungere la meta dovranno essere arrestati tutti gli imprenditori, i politici, gli amministratori, i professionisti, gli uomini delle forze dell’ordine e tutti coloro che sostengono con azioni e pensiero la camorra». Il Festival dell’Impegno civile, si stringe intorno all’esperienza dei Felicioni che viene definita dai promotori della kermesse «una straordinaria esperienza, un’eccellenza, l’emblema stesso del riutilizzo sociale dei beni confiscati in Campania. Chi si pone contro quanto costruito nella casa confiscata al killer dei casalesi porta in realtà un attacco formidabile non ai Felicioni ma al modello di riutilizzo dei beni confiscati che è nato sulle Terre di Don Peppe Diana».
L’incontro di ieri segue quelle di Teano, Marcianise, Acerra, Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa. Centinaia di persone, soprattutto giovani hanno già partecipato alle tappe del Festival, pure su luoghi impervi e fino ad oggi poco frequentati: dopo la cena di presentazione a cura della Nuova Cucina Organizzata a Via Ruffini a San Cipriano, il campetto di calcio nato sul terreno di Pugliano a Teano confiscato al clan Magliulo si è riempito di oltre 200 persone venute ad ascoltare Raffaele Cantone, in tanti hanno seguito Raffaello Magi, Giandomenico Lepore, Camilla Bernabei e Luciano Scateni nella visita al presidio della Guardia Forestale nato a via Varese a Marcianise sul bene confiscato ai Belforte, e pure il terreno di Acerra confiscato ai Crimaldi si è riempito di attivisti per la difesa degli animali, con la partecipazione anche di attori come Rosaria de Cicco e giornalisti come Stella Cervasio. «E’ stato bellissimo vedere centinaia di persone che in ogni tappa, da Teano fino a Trentola si sono riappropriati dei beni confiscati» affermano i promotori del Festival «Soprattutto dà speranza la partecipazione attiva e propositiva di tanti giovani. I ragazzi di Millescopi+1 di Teano che hanno aperto il Festival rappresentano per noi lo spirito del Festival, e quindi lo spirito di Don Peppe Diana. E con loro i tanti amici di associazioni e cooperative, i magistrati, gli artisti, i giornalisti e i tantissimi cittadini che hanno voluto esserci. L’invito, allora è quello di proseguire insieme questo lungo viaggio che fino al 3 agosto, tra le province di Napoli, Caserta fino a Quindici ad Avellino, vuole liberare il Bene e determinare un noi condiviso che può combattere e vincere la camorra».
Venerdì prossimo il Festival arriva per la prima volta a Napoli: nella Villa La Gloriette di Posillipo, dove regnava Michele Zaza, dalle ore 10,00 si discuterà del riutilizzo dei beni confiscati per il sostegno alle persone vulnerabili. Tra gli altri interverranno Peppe Pagano per raccontare l’esperienza della Nuova Cucina Organizzata e Antonio D’Amore di Libera Napoli. Quindi il viaggio proseguirà sabato a Casapesenna e domenica ad Arienzo, al confine tra le province di Caserta e Benevento.