“Siamo sgomenti e sconvolti alla notizia di un nuovo suicidio. Questa tragedia avviene a pochi mesi dal suicidio di altri appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria a Formia, San Vito al Tagliamento, Battipaglia e Torino. E prima ancora altri tragici casi sono avvenuti a Mamone Lode’, Caltagirone e Viterbo.
Nonostante tutte queste tragiche morti l’amministrazione penitenziaria non ha fatto nulla per creare strutture di supporto psicologico”. E’ l’accusa di Donato Capece, segretario generale del Sappe. Dal 2000 ad oggi, aggiunge, si sono uccisi circa 100 poliziotti penitenziari, un direttore di istituto (nel 2003 a Sulmona) e un dirigente regionale (nel 2010 a Cosenza). “L’amministrazione penitenziaria – aggiunge – accerto’ che i suicidi di appartenenti alla Polizia Penitenziaria, benche’ verosimilmente indotti dalle ragioni piu’ varie e comunque strettamente personali, sono in taluni casi le manifestazioni piu’ drammatiche e dolorose di un disagio derivante da un lavoro difficile e carico di tensioni. Ma a tutt’oggi non sono stati colpevolmente attivati i centri di ascolto. Il ministro Severino si faccia carico di questo problema”.