“La riforma che il Ministero della Giustizia si appresta a varare nei prossimi giorni sulla riduzione dei tribunali, delle sedi distaccate e degli uffici di procura non garantisce di per sé il buon andamento della macchina giudiziaria. Il taglio degli uffici giudiziari che non rispondano a criteri oggettivi (estensione del territorio, numero di abitanti, carichi di lavoro) risponde solo a esigenze di efficienza ed efficacia dell’assetto organizzativo giudiziario, ma rischia di essere squilibrata, penalizzante e incomprensibile in relazione a realtà specifiche e sensibili dal punto di vista della lotta alla criminalità”.
E’ quanto dichiara Stefano Graziano, deputato casertano del partito democratico. “La provincia di Caserta ha un carico giudiziario elevato, avverte e denuncia da tempo il problema di reperire magistrati e personale amministrativo in perenne carenza. Ad esempio, pensare di chiudere la sezione di Aversa, notoriamente ingolfata, trasferendola a Marano è un’ipotesi di solo risparmio che però peggiora le condizioni di lavoro di avvocati, magistrati, personale amministrativo, provoca danni, disservizi e disagi logistici, crea appesantimenti nei procedimenti e ritardi dei tempi di giustizia, ma soprattutto priva Aversa di un presidio di legalità fondamentale e insostituibile in un territorio, quello dell’Agro aversano, in cui si è impegnati ogni giorno a preservare la legalità e la sicurezza necessari al suo sviluppo”. “Va poi detto – continua Graziano – che per la nascita della cittadella giudiziaria sono stati già spesi più di tre milioni di euro”. “Il piano di razionalizzazione di tribunali e uffici giudiziari – conclude – deve quindi trovare soluzioni operative adeguate alle esigenze del territorio e degli operatori, per questo sollecito il Ministro a rivedere la sua idea nei riguardi della provincia, le istituzioni e le forze politiche a fare la loro parte”.