Basta tasse. Il governo sta lavorando per scongiurare un nuovo aumento dell’Iva in autunno e, per evitare di pesare ancora sulle famiglie italiane, punta tutto sull’operazione spending review. “L’obiettivo rimane confermato”, ha sentenziato Corrado Passera.
Il ministro dello Sviluppo economico non poteva essere più chiaro di così: “non credo che la cosa da fare adesso” sia introdurre nuove tasse. “L’ammontare del peso fiscale è molto elevato e non vedo spazio per ulteriori interventi”, ha sottolineato, anche se allo stesso tempo un taglio “non è al momento pensabile”. La partita si gioca quindi ora tutta sul taglio della spesa, a partire dal mondo politico dove c’é parecchio da sforbiciare: “la politica ha creato migliaia di entità e società sia attaccate ai ministeri che agli enti locali. In questo grande mondo ci sono circa diecimila entità parapolitiche e ci sono miliardi da recuperare con coraggio e determinazione”, ha evidenziato il ministro. Spazi per tagliare devono dunque essere trovati, mentre selettivi devono essere gli investimenti. Le priorità devono essere chiare e, al contrario della Salerno-Reggio Calabria, sulla quale Passera è pronto “a mettere la faccia”, il fatidico Ponte di Messina non sembra affatto esserlo. Sullo Stretto una scelta definitiva ancora non è stata fatta (e tra le valutazioni in corso c’é anche quella delle penali che lo Stato sarebbe costretto a pagare), ma Passera ha ribadito di non considerarla “tra le infrastrutture prioritarie a cui dedicarsi”. Da qui al 2015 il governo intende attivare investimenti infrastrutturali per oltre 100 miliardi, ma il Ponte non è nell’elenco delle grandi opere. Parole che hanno sollevato il tradizionale e inevitabile polverone di polemiche, sia da parte di chi, come l’ex ministro Altero Matteoli, critica il governo per l’abbandono del governo, sia da parte di chi invece, come Felice Belisario dell’Idv, avrebbe preferito una presa di posizione ancora più netta contro la realizzazione del Ponte. Della realizzazione delle infrastrutture contenute nel programma del governo, Passera è però sempre più convinto tanto che, ha annunciato, è anche “allo studio la possibilità di proporre l’inserimento, nell’ordinamento giuridico, di norme di carattere costituzionale che attribuiscano alla competenza esclusiva dello Stato le infrastrutture strategiche di interesse nazionale e sovranazionale”. Anche perché, come ha sottolineato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, l’Italia ha un gap da recuperare con gli altri Paesi europei. L’obiettivo deve essere quello di imparare a spendere meglio, perché “mantenere i conti pubblici equilibrati, è un’occasione, non solo una costrizione”.