Il ddl costituzionale sulle riforme comincia a muovere i primi passi nell’aula del Senato. Oggi Palazzo Madama ha approvato l’articolo 1, che prevede la riduzione dei deputati da 630 a 508, otto dei quali eletti nella circoscrizione estero. Hanno votato a favore tutti i partiti, eccetto la Lega che si e’ astenuta. La norma prevede anche la possibilita’ di eleggere alla Camera chi ha compiuto 21 anni di eta’ (il limite attuale e’ 25 anni).
L’articolo 2 sul ruolo e le funzioni del Senato e’ tornato dall’aula alla Commissione Affari costituzionali. Un disegno di legge costituzionale, per essere approvato, ha bisogno di due si’ da parte della Camera e due si’ da parte del Senato. Fra un si’ e l’altro devono passare almeno tre mesi sia alla Camera sia al Senato. Le votazioni odierne rappresentano quindi i primi passi di un lungo cammino. Anna Finocchiaro, Presidente dei senatori Pd, lancia l’allarme: “Questo provvedimento rischia di non diventare mai legge dello Stato. Mettiamo in sicurezza, invece, quelle parti del testo che riusciamo a votare insieme. Il resto mi pare destinato a non essere approvato”. Maurizio Gasparri, Presidente dei senatori Pdl, insiste sul presidenzialismo: “Vogliamo che i partiti si esprimano chiaramente. Vogliamo che agli italiani sia data la possibilita’ di votare direttamente il Presidente della Repubblica”. Angelino Alfano e’ ottimista: “Oggi e’ stata votata la riduzione dei parlamentari. Andiamo avanti: ora la legge elettorale, i cittadini scelgano i parlamentari”. Nichi Vendola, invece, e’ scettico: “Quando cominciano questi film, il commento bisogna farlo dopo che esce la scritta ‘The end’. Il voto di oggi puo’ essere soltanto un promo”.