NAPOLI – “Nessun Comune in Italia ha deciso di applicare un’aliquota di tre punti”. L’assessore regionale campano all’Urbanistica e al Governo del Territorio, Marcello Taglialatela, attacca Palazzo San Giacomo: “Ieri il Consiglio comunale di Napoli per effetto delle valutazioni fatte dal sindaco e dall’assessore Realfonzo di considerare l’Iacp una società immobiliare qualsiasi, hanno applicato un’aliquota Imu, la più alta possibile”. L’Iacp gestisce un patrimonio di alloggi sociali, sulla parte delle assegnazioni del Comune di Napoli, “ma con l’applicazione di questa scelta che il Comune fa in splendida solitudine, l’Iacp dovrà pagare per l’Imu più di quello che incassa – ha aggiunto Taglialatela – per effetto della grottesca scelta del Comune di Napoli, non si potrà fare più manutenzione, non si potranno fare alloggi, è una follia, nonostante in Consiglio comunale, nonostante gli emendamenti, si è fatta”. Nel comune partenopeo, sono assoggettate ad Imu 17.321 alloggi. L’imposta totale dovuta al massimo previsto dalla normativa ammonta dunque a 4,744,234,45 euro e rappresenta il 46,88% del gettito teorico per canoni. In 4229 casi l’imposta da pagare è superiore al canone.