”La Germania e’ molto forte, ma nessuno e’ invincibile. L’Italia non ha il ‘braccino corto’, cresce e giochera’ con coraggio per attaccare”. Cesare Prandelli si prepara alla sfida che giovedi’ mette in palio un posto nella finale di Euro 2012. A Varsavia, nella seconda semifinale del torneo, gli azzurri affrontano la Germania. ”Abbiamo poco tempo per recuperare, due giorni in meno rispetto alla Germania sono tanti. Giocare una semifinale con tale disparita’ non e’ sinonimo di spettacolo.

La Uefa dovra’ affrontare il problema del calendario nel prossimo torneo”, evidenzia il commissario tecnico nella conferenza stampa tenuta a Cracovia. ”Dobbiamo mettere in campo una squadra atleticamente viva, ci sara’ da lottare. Se prepariamo bene la partita, non ci sono squadre invincibili. Spagna e Germania sono veramente forti, ma tutti in qualche momento concedono qualcosa”, dice. ”La preparazione del match deve riguardare anche i particolari. Possiamo fare la nostra partita, abbiamo questa consapevolezza: sappiamo di dover rischiare, preferisco subire un gol in contropiede”, spiega Prandelli, promettendo un’altra prestazione ”generosa e coraggiosa” della sua selezione. ”La squadra cresce partita dopo partita, vuole misurarsi con i grandi avversari giocando a calcio. In queste gare abbiamo avuto il coraggio di provare e siamo stati premiati. Ci sono tanti modi per arrivare al risultato, siamo obbligati a cercare di seguire questa strada”, dice il commissario tecnico. ”A fare la differenza sono le squadre che hanno coraggio di giocare per 90 minuti. Per la prima volta, forse, questi ragazzi si rendono conto di avere qualita’ straordinarie”, aggiunge.   La ‘rivoluzione culturale’ nella patria del catenaccio e’ solo all’inizio: ”Non dobbiamo dimenticare il nostro passato, ma siamo consapevoli che possiamo offrire un calcio propositivo. Abbiamo la responsabilita’ di provarci: se siamo 17esimi nel ranking Uefa, vuol dire che c’e’ qualche problema. Se non vogliamo vedere Mondiali e Europei davanti alla tv, dobbiamo darci una mossa. E il messaggio deve partire dall’alto: non siamo venuti qui con il ‘braccino corto’, non siamo venuti qui per speculare”, evidenzia il ct. A chi sogna gia’ la finale, replica: ”In questo momento, penso a quali giocatori posso recuperare. Penso alla preparazione della gara. Se pensiamo tutti che giovedi’ sara’ una gara difficile e equilibrata fino alla fine, usciremo vincitori. Se pensiamo ad altro, non abbiamo possibilita”’. Finora, l’Italia ha fatto strada nonostante le evidenti difficolta’ in fase realizzativa. ”La partita di ieri era la piu’ difficile per Mario e Antonio”, dice soffermandosi sulla prestazione fornita da Balotelli e Cassano contro l’Inghilterra. ”Abbiamo trovato una squadra che giocava con la linea difensiva e con il centrocampo raccolti in 15 metri. Balotelli e’ stato un punto di riferimento, gli e’ mancata un po’ di fortuna nelle conclusioni: ma si e’ fatto trovare pronto, la sua prova e’ stata piu’ che sufficiente”, dice promuovendo ‘Super-Mario’. ”Cassano -dice facendo riferimento in particolare al milanista- e’ andato al tiro 3 volte, e’ alla quarta partita in pochi giorni dopo tanti mesi di inattivita’: sappiamo che puo’ soffrire per il ritmo della gara… Averne di giocatori come Cassano, anche per 40-50 minuti…”. ”Di sicuro, dobbiamo arrivare nella zona cruciale per chiudere le azioni. Dobbiamo migliorare nei tempi degli inserimenti. Abbiamo portato molti centrocampisti nell’area di rigore avversaria: quando vedo 5 giocatori davanti alla porta, vuol dire che siamo sulla strada giusta per vincere”, osserva. A centrocampo, poco da aggiungere agli elogi che Andrea Pirlo si e’ guadagnato con una ‘direzione d’orchestra’ strepitosa: ”La sua continuita’ e’ impressionante”. ”Decisivo, ovviamente, anche Gigi Buffon: ”Cosa ci siamo detti prima dei penalty? Rimane tra noi…”. E’ possibile pensare ad una nuova svolta tattica dopo il ritorno alla difesa a 4? ”La Germania gioca con una punta centrale e con esterni che vanno in profondita’. L’aspetto tattico e’ l’ultimo dei problemi: quando si parla di modulo, si parla di difesa… Ma noi ieri abbiamo avuto il 68% del possesso del pallone… Sono convinto che, anche cambiando l’assetto tattico, possiamo mantenere l’equilibrio che ci ha caratterizzato sinora”, afferma il tecnico. La Nazionale, partita da Coverciano tra polemiche e inchiesta giudiziarie, ora sembra sostenuta da un intero paese. ”Non abbiamo rimarcato gli aspetti polemici, abbiamo sempre pensato in maniera positiva. Qualcuno vuole salire sul carro? Sui tackle diretti siamo abbastanza bravi, qualche calcione lo diamo… Mi piace tenere i sassolini nella scarpa…”, dice Prandelli.

 

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