MARCIANISE – Beni strumentali, quote societarie, rapporti finanziari e l’intero patrimonio aziendale di una impresa, per un valore complessivo di circa un milione di euro, sono stati sequestrati oggi dalla polizia ai familiari di un imprenditore ritenuto vicino al clan Belforte di Marcianise.
Gli agenti della Divisione Polizia Anticrimine, Sezione Accertamenti Patrimoniali della Questura di Caserta, hanno eseguito un decreto di sequestro di prevenzione, funzionale alla successiva confisca, emesso, ai sensi della normativa antimafia dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), nei confronti di alcuni beni riconducibili ai familiari dell’imprenditore Vincenzo Marciano al quale, lo scorso aprile, vennero sequestrati beni per il valore di oltre 5 milioni di euro. Sequestrati, a Maddaloni (Caserta), beni strumentali e quote della società di noleggio slot machine “Play world” srl; rapporti finanziari intestati a Vincenzo Marciano; l’intero patrimonio aziendale dell’impresa individuale “Vaccarella Claudia” (nuora di Marciano) per il noleggio a terzi di slot machine; quote societarie della ditta di somministrazione di bevande “bet and drink café” di Vaccarella Claudia & c. sas. I beni sequestrati oggi dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Caserta – guidati dal primo dirigente Bruno Mandato – sono, infatti solo formalmente intestate ai figli e alla nuora di Marciano e rappresentano il frutto del reimpiego sotto forma di investimenti legali di capitali di illecita provenienza per conto dei Belforte. Vincenzo Marciano, titolare di società di noleggio di videopoker e apparecchiature di intrattenimento, fu arrestato nel 2009 con l’accusa di associazione mafiosa ma poi venne prosciolto. Grazie all’appoggio del clan di Marcianise, conquistò una posizione di monopolio in tutta l’area del Casertano sotto l’influenza criminale della cosca (Caserta, Marcianise, Maddaloni, San Felice a Cancello, Cervino, Valle di Maddaloni e Santa Maria a Vico). L’imprenditore versava una parte dei suoi guadagni al clan il quale costringeva i gestori di numerosi negozi a rivolgersi alle società di Marciano per il nolo dei video-poker. L’accordo tra Marciano e i vertici del clan Belforte è stato anche confermato dal collaboratore di giustizia Antonio Farina, ex reggente dei Mazzacane (così sono soprannominati gli affiliati al clan dei Belforte, ndr) nel territorio casertano che comprende i comuni di Maddaloni, San Felice a Cancello, Cervino e Santa Maria a Vico.