Dall’1 giugno 2013 addio alle province di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria e nascita delle relative citta’ metropolitane. E’ quanto prevede la bozza del decreto sulla spending review relativo al riordino istituzionale. “Le province di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria sono soppresse alla data del 1° giugno 2013, con contestuale istituzione delle relative citta’ metropolitane”, si legge nel testo.
Il territorio della citta’ metropolitana, secondo quanto prevede la bozza, coincide con quello della provincia contestualmente soppressa, fermo restando il potere di iniziativa dei Comuni, come previsto dall’articolo 133 primo comma della Costituzione, di promuovere un mutamento della circoscrizione. Fermo restando che “in sede di prima applicazione, e’ di diritto sindaco metropolitano il sindaco del comune capoluogo”, si legge nella bozza del dl, “lo Statuto della citta’ metropolitana puo’ stabilire che il sindaco metropolitano: sia di diritto il sindaco del comune capoluogo” o “sia eletto secondo le modalita’ stabilite per l’elezione del presidente della Provincia”. Il consiglio metropolitano e’ composto da “sedici consiglieri nelle citta’ metropolitane con popolazione residente superiore a 3.000.000 di abitanti; da dodici consiglieri nelle citta’ metropolitane con popolazione residente superiore a 800.000 e inferiore o pari a 3.000.000 di abitanti e da dieci consiglieri nelle altre citta’ metropolitane”. Riguardo alle modalita’ di elezione la bozza allo studio del governo prevede che “i componenti del consiglio metropolitano sono eletti, tra i sindaci dei comuni ricompresi nel territorio della citta’ metropolitana, da un collegio formato da questi ultimi e dai consiglieri dei medesimi comuni, secondo le modalita’ stabilite per l’elezione del consiglio provinciale e con garanzia del rispetto del principio di rappresentanza delle minoranze”. Alla citta’ metropolitana sono attribuite le funzioni fondamentali delle Province ma anche altre funzioni. Come previsto dalla bozza si tratta di competenze legate a: “pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali; strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonche’ organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano; mobilita’ e viabilita’; promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale”. Alla citta’ metropolitana, che succede alla Provincia soppressa in tutti i rapporti “attivi e passivi”, vanno il patrimonio, il personale e le risorse strumentali della Provincia abolita nonche’ le risorse finanziarie legate al fondo di riequilibrio. “Restano ferme – si precisa nella bozza – le citta’ metropolitane e le areemetropolitane definite dalle Regioni a Statuto Speciale”.