Un po’ di musica, qualche ora di relax. Per un po’ si esce da quelle celle sovraffollate dove l’aria e’ ferma e il sole batte impietoso piu’ che altrove. Oggi e’ il giorno del concerto della Comunita’ di Sant’Egidio di Napoli che, come ogni anno, regala ai detenuti del carcere di Poggioreale un live di canzoni napoletane. Sul palco sale Francesca Marini, voce del popolare musical ‘Scugnizzi’ e spalla, tra gli altri, di Peppe Barra, Sal Da Vinci e Nino D’Angelo.

Di fronte a lei 200 detenuti del padiglione ‘Milano’. Duecento uomini, alcuni appena maggiorenni, altri anche di ottant’anni, rinchiusi per reati di vario genere. Sono parecchi anche gli stranieri, ma tutti non esistono differenze di lingua. I duecento uomini, alle prime note, esplodono in un boato di gioia. Cantano, battono le mani, accennano qualche passo di danza. Una bella boccata di ossigeno per una piccola fetta di quei 2700 detenuti, quasi il doppio della capienza normale. ”Cerchiamo di dare conforto a queste persone lontane dalla famiglia, dagli affetti e dalla bellezza di questa citta’ – dice il direttore del carcere, Teresa Abate – Portiamo un messaggio di confronto e di integrazione cercando di incentivare le attivita’ che riducono al minimo i momenti di ozio in cella”. ”Il nostro compito – dice il presidente del tribunale di sorveglianza, Carmine Antonio Esposito – e’ valorizzare la persona e non semplicemente garantire l’esecuzione della pena” Una bella impresa di questi tempi. Senza fondi sono a rischio le attivita’ ricreative e soprattutto lavorative che permettono a tanti detenuti, per esempio, di continuare a pagare il fitto di casa, di aiutare i familiari e non rompere i legami con la vita fuori dalle sbarre. Per non parlare delle odissee alle quali sono sottoposti i detenuti che hanno bisogno di cure sanitarie: lungaggini per le prenotazioni, tempi di attesa spropositati per le visite, gli esami e le terapie e se poi manca la scorta per uscire salta tutto e si ricomincia da capo la trafila. ”E’ un momento di grande esiguita’ di fondi – dice Abate – E’ sempre piu’ difficile operare nella struttura e garantire la vivibilita”’. ”Negli ultimi mesi – dice il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – abbiamo visto che si mettono sempre piu’ le mani in tasca a chi i soldi non li ha. Bisognerebbe smetterla con queste politiche di ingiustizia sociale”. In mancanza di soldi, spazio quindi alla solidarieta’. Come con l’associazione costruttori Acen che, grazie all’impegno diretto del suo presidente Rodolfo Girardi, ha messo a disposizione i materiali per la ristrutturazione di un intero padiglione del carcere. E ancora con il Coni che da settembre inviera’ istruttori per mettere in piedi una squadra di calcio. E ovviamente con le attivita’ della Comunita’ di Sant’Egido, concerto compreso arrivato a un numero record di edizioni. ”Ma qui c’e’ anche un altro primato di cui andiamo molto fieri – dice il portavoce della Comunita’, Antonio Mattone – il progetto ‘Liberare i prigionieri in Africa’ con il quale, ogni anno, i detenuti delle carceri italiane inviano cibo, medicinali e soldi per la cauzione alla popolazione carceraria di alcuni paesi africani. Poggioreale si e’ dimostrato il carcere piu’ generoso”.

 

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