Dati convergenti testimoniano che “diminuisce l’aspettativa di vita” in alcune zone delle province di Napoli e Caserta dove a causa dello “smaltimento illecito e dei roghi di rifiuti si registra un picco di tumori”. E tutto questo nel silenzio dei media, denuncia il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio,
per il quale “se la decima parte della scandalosa violenza e dell’insopportabile ingiustizia” consumatesi nelle terre tra Napoli e Caserta “si fosse verificata e continuasse attorno a Roma o a Milano, i giornalisti avrebbero gia’ mobilitato da un pezzo se stessi e l’opinione pubblica nazionale”. “E questo e’ un interminabile e intollerabile scandalo nello scandalo”, afferma il direttore del giornale Cei che apre oggi la sua prima pagina con il titolo “Campania avvelenata”. “Nei 196 comuni delle due province di Napoli e Caserta – scrive Avvenire – lo studio della Protezione civile rileva numerose associazioni statisticamente significative fra salute e rifiuti: trend di rischio in aumento al passaggio da una delle cinque classi di rischio a quella superiore sono stati osservati per mortalita’ generale (aumento medio del 2 per cento per uomini e donne); tutti i tumori (aumento dell’1 per cento, uomini e donne); tumore del polmone (aumento del 2 per cento, uomini); tumore del fegato (aumento 4 per cento uomini, 7 per cento donne); tumore dello stomaco (5 per cento uomini); malformazioni del sistema nervoso (trend 8 per cento) e dell’apparato uro-genitale (14 per cento)”. “I trend osservati – afferma il report pubblicato da Avvenire – si traducono in differenze marcate di rischio se si confrontano i comuni piu’ a rischio con quelli poco o niente esposti: ad esempio la mortalita’ generale nei primi e’ 9 per cento in eccesso rispetto ai secondi per gli uomini e 12 per cento per le donne”. In un’intervista che completa il dossier, Antonio Marfella, tossicologo dell’Istituto Pascale, conferma che nella sola provincia di Napoli, i tumori siano in numero tre volte maggiore rispetto alla media nazionale. “Piu’ drammatico – rileva – il dato di Caserta: la piu’ giovane provincia d’Italia che in quanto tale dovrebbe essere anche la piu’ sana, mentre riporta un aumento dei tumori sei volte la media”. “Questo scandalo e questa ‘lenta strage’ devono finire. E devono finire subito”, commenta Tarquinio.