CASERTA – Sabato 19 luglio prossimo, con inizio alle ore 19.00, il professore Felice Londrino, studioso e dirigente scolastico della scuola media “Francesco De Sanctis” di Sessa Aurunca, presenterà “Koinè Dialektos”, seminario in cui vi saranno idee, proposte sulla comunità non disgregata, dove l’universalità del concetto del bene comune non deve essere dimenticata per il solo vantaggio della comunicazione finanziaria.
Le proposte sono dello studioso Felice Londrino, dell’antica città di Sessa Aurunca, mentre l’introduzione sarà di Vincenzo De Rosa dell’Associazione culturale “LiberaLibri” di Caserta, con letture di Gianrolando Scaringi della Fuci. Saranno esposte le opere “Arte e Mito” del pittore Nicola Migliozzi. Non si vuole resuscitare una cultura simbolica del mondo antico, perché le culture vere non muoiono mai. Piuttosto si propone in modo provocatorio una sorta di quint’essenza della civiltà un po’ trascurata dalla quale far emergere indicazioni di soccorso nei momenti di disorientamento culturale. Nel tempo dello strapotere mediatico e della rete che annienta le identità sovrapponendo ad esse uno strato d’identificazioni, simili alla opprimente maschera pirandelliana, ci si accorge che l’uomo è sempre più prigioniero di un progetto concepito da decenni da quanti muovono i fili del destino mondiale. Di fronte all’inaridimento della mente illusoriamente dopata , la quale spinge tutti inconsciamente nel vicolo cieco, potrebbe ritornare utile ai singoli e alle comunità un modello di koinè, che renda consapevoli le persone, le comunità, le nazioni di come l’operazione globale sia possibile, estendendo i confini e rafforzando le identità senza necessariamente scadere nelle identificazioni. Nella transizione non predeterminata, le coordinate ed i principi di un’epoca precedente non sono soppiantati, né sono cancellati ma sono riproposti e dalla nuova fase attingono fresca linfa per una rigenerazione più partecipata e più ampia. Il mondo ellenico, attraverso la Koinè si ripropone e si rinnova nella cultura dell’ellenismo, Roma si lascia affascinare dalla cultura greca e la ripropone con la forza del Romanorum imperium, così come il mondo gotico eredita e trasforma la cultura di Roma al tramonto. Nascono cioè nuove identità, plasmate dal pensiero individuale e collettivo, le quali nel corso del tempo segnano il cammino della civiltà. Il fenomeno appare come una necessità circolare che viene periodicamente a crearsi , provocando sempre punti di coesione sociale e spinte nuove capaci di corroborare il passato preservandone l’autenticità, pur attraversando tempo e spazio. L’imperialismo mediatico e la rete globale accorciano spazi e tempi ma distruggono le identità a favore delle identificazioni.
Nunzio De Pinto