NAPOLI – Gli intereressi che ci sono dietro il piano paesaggistico regionale, secondo la Cgil Campania, sono “corposi, forti, pervasivi”. “La legge licenziata dalla Commissione competente che si appresta ad approdare in Consiglio per il varo definitivo – sottolinea il segretario generale Franco Tavella – abbassa i vincoli stabiliti dalla precedenti norme che erano finalizzate alla tutela ambientale, alla valorizzazione del patrimonio artistico definite dopo il coinvolgimento delle organizzazioni sociali, delle associazioni ambientaliste e delle istituzioni”. “

La norma approvata in Commissione in queste ore – precisa il responsabile del dipartimento ambiente e territorio della Cgil Campania, Giuseppe Brancaccio – stabilisce che il Piano Paesaggistico regionale  sostituisce di fatto l’articolato sistema di pianificazione territoriale, prevede un ruolo centralizzato e pervasivo del governo regionale. E’ una norma che se così applicata potrebbe risultare dannosa ai fini della tutela del patrimonio paesaggistico, della prevenzione del rischio ambientale e compromettere il destino del territorio dell’antica città di Velia e delle coste della Regione (Cilento, penisola sorrentina e amalfitana), come quello delle zone a ridosso dei territori dell’area vesuviana ad elevato rischio vulcanico”.

 

La Cgil Campania chiede alla Regione di avviare un confronto di merito prima che la legge arrivi in Consiglio. “L’eventuale abbassamento dei vincoli – conclude Franco Tavella – potrebbe aprire una nuova stagione di aggressione al territorio già mortificato da anni di speculazione. La stessa aggressione che sovente diventa drammaticamente visibile nelle ripetuti episodi di alluvioni e frane che si verificano nel territorio campano.  La difesa dell’ambiente e dell’equilibrio geologico deve al contrario divenire la nuova priorità delle politiche regionali  che, in un quadro di valorizzazione paesaggistica, possono diventare volano di sviluppo”.

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