POMIGLIANO D’ARCO – Si è svolta al Tribunale di Torino la seconda udienza della causa intentata da quattro lavoratori della Fiat di Pomigliano, iscritti allo Slai Cobas, che chiedono l’assunzione nella newco Fabbrica Italia Pomigliano, eccependo, tra l’altro, “l’illegittima e strumentale costituzione della newco realizzata in violazione dell’articolo 2112 del codice civile”. Il

giudice del lavoro, Vincenzo Ciocchetti, che è lo stesso che giudicò il ricorso presentato dalla Fiom lo scorso anno, imponendo la presenza del sindacato in fabbrica a Pomigliano, oggi ha rigettato quanto eccepito dai legali della Fiat sulla territorialità nel tribunale di Nola del ricorso, e si è riservato di emettere la sentenza domani mattina. La decisione sarà comunicata direttamente ai legali delle parti. Il ricorso dei quattro lavoratori dello Slai Cobas, se dovesse essere favorevole agli operai, metterebbe in discussione la costituzione della newco, ma anche la mancata continuità tra le due aziende, Fiat e Fabbrica Italia Pomigliano: per essere assunti in quest’ultima, infatti, i lavoratori sono costretti a licenziarsi, senza alcuna continuità tra i due rapporti di lavoro, così come invece disposto dall’articolo 2112 del codice civile. “Ma aprirebbe anche le porte a tutti i lavoratori ancora fuori dalla newco – spiega Vittorio Granillo, del coordinamento nazionale del sindacato di base – che potrebbero quindi essere assunti senza lo spettro del licenziamento che sarebbe automatico dal luglio del 2013, quando terminerà la cassa integrazione per cessazione attività in Fiat group a Pomigliano”.

 

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