Per dare “un colpo secco al debito pubblico, oggi intorno al 123 per cento e portarlo sotto quota 100” il neo ministro dell’Economia Vittorio Grilli ritiene che bisogna puntare alla vendita del patrimonio immobiliare. “La strada praticabile e’ quella di garantire con un programma pluriennale, vendite di beni pubblici per 15-20 miliardi l’anno, pari all’1 per cento del pil”, afferma in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Secondo Grilli questa operazione potrebbe ridurre il debito “del 20% in 5 anni”.
Anche se, sostiene, “non ci sono piu’ gli asset vendibili dello Stato e degli enti pubblici, come vent’anni fa – sostiene- vi e’ un patrimonio immobiliare di difficile valorizzazione, come insegnano le esperienze non felici di Scip 1 e Scip 2 (societa’ create per vendere o cartolizzare le proprieta’ degli enti), molte attivita’ sparse a livello locale”. Per il ministro dell’Economia, comunque, “molto sara’ fatto con il recente decreto sulla spending review e riducendo drasticamente le societa’ municipali in house, ovvero con un solo cliente, l’ente fondatore, in modo da favorire l’apertura dei mercati ai privati”.