”Ieri a Carinola (Caserta) un altro detenuto si e’ tolto la vita nonostante gli encomiabili sforzi che quotidianamente svolge la Polizia Penitenziaria per evitare che le nostre carceri sprofondino nel baratro della civilta’. Questo ennesimo suicidio ci preoccupa, come ci preoccupano le voci che dicono che dal prossimo 18 luglio le carceri campane saranno coinvolte in una serie di proteste con battitura delle inferriate”.
Lo scrive in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe). ”La carenza di personale di Polizia Penitenziaria e di educatori, di psicologi e di Personale medico specializzato, il pesante sovraffollamento dei carceri italiani (67mila detenuti in carceri che ne potrebbero ospitare 43mila,con le conseguenti ripercussioni negative sulla dignita’ stessa di chi deve scontare una pena in celle affollate oltre ogni limite tenuto anche conto che piu’ del 40% di chi e’ detenuto e’ in attesa di un giudizio definitivo) sono temi che si dibattono da tempo, senza soluzione, e sono concause di questi tragici episodi. Spesso, come a Carinola, il personale di Polizia Penitenziaria e’ stato ed e’ lasciato da solo a gestire all’interno delle nostre carceri moltissime situazioni di disagio sociale e di tensione, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Le tensioni in carcere crescono non piu’ di giorno in giorno, ma di ora in ora: bisogna intervenire tempestivamente per garantire adeguata sicurezza agli agenti e alle strutture ed impedire l’implosione del sistema”, ricorda Capece, sottolineando che ”la situazione e’ ben oltre il limite della tolleranza”.