SAN CIPIRANO DI AVERSA – Dopo Parigi giunge a San Cipriano d’Aversa, sul bene confiscato di via Ruffini, Italianesi, il monologo di Saverio La Ruina che ha riscosso enorme successo in Italia e all’estero. Venerdì 20 luglio sul bene confiscato di via Ruffini, nell’ambito del Festival dell’Impegno Civile, l’unica manifestazione al mondo interamente realizzata sui beni confiscati alla criminalità organizzata, l’attore e autore calabrese, tra i più importanti rappresentanti del Teatro Civile in Italia, racconterà la misconosciuta tragedia delle migliaia di italiani che, alla fine della seconda guerra mondiale, restano intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni.

Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte sarà condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini sono invece trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati. Come il protagonista di Italianesi interpretato da uno struggente La Ruina che, con gesti e parole straordinariamente controllate e misurate, con il solo ausilio di una sedia e delle belle musiche eseguite dal vivo da Roberto Cherillo, racconta la sua storia nel campo di prigionia fino al 1991, quando, a seguito della caduta del regime, riuscirà a tornare in Italia. Gli Italianesi, riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese convinti di essere accolti come eroi, ma, paradossalmente, saranno condannati a rimanere sempre stranieri, prima italiani in Albania, poi albanesi in Italia. Lo spettacolo di La Ruina completerà l’intensa giornata del Festival che, sempre a San Cipriano a partire dalle 17,30 coinvolgerà Fabrizio Arnone Presidente della Consulta Studentesca di Caserta, Fulvio Battista insegnante impegnato con i migranti, Gaetano Di Vaio della Casa di Produzione Figli del Bronx, Cesare Moreno maestro di strada, Alessia Piccirillo di Laici Terzo Mondo, Raffaele Lupoli dell’Associazione da Sud, in un incontro su “Il ruolo della scuola per costruire una società liberata dalle mafie”, moderato da Alessandra Tommasino del Comitato Don Peppe Diana. E nel corso della giornata, con Damiano Aliprandi della Fondazione Fitzcarraldo, sarà anche lanciato il progetto “Valorizzare il bene”, che dal prossimo autunno vedrà il Comitato Don Peppe Diana e il Coordinamento Provinciale di Libera Caserta protagonisti, con la Fondaziozione Fitzcarraldo, di un innovativo percorso volto alla valorizzazione territoriale a partire dai beni confiscati. Il ricco pomeriggio si concluderà con la presentazione della graphic novel su Antonino Caponnetto “Non è finito tutto”, realizzata da Luca Salici e Luca Ferrara.

 

Sabato, invece, sempre sul bene confiscato di via Ruffini, sarà ricordata la strage dei Ghanesi a Castel Volturno con il film LàBas proiettato alle 21,00 da Cinemovel, la carovana che attraversa l’Italia per portare il cinema nei luoghi dove non ci sono sale di proiezione. Saranno presenti il produttore Gaetano Di Vaio e il giornalista Andrea Meccia. Prima del film incontro con l’estensore della sentenza del processo Spartacus il giudice Raffaello Magi. Con lui, a partire dalle 17,30, si discuterà del ruolo della giustizia con Franco Malvano commissario antiracket della Regione Campania, Antonio Diana presidente della Società Recupero Imballaggi premio ambientalista dell’anno nel 2010, e il giornalista Raffaele Sardo.

 

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