”Il matrimonio tra gay e’ un’idea profondamente incivile, una violenza della natura sulla natura”. Lo ha ribadito Pier Ferdinando Casini alla direzione nazionale dell’Udc. L’ex presidente della Camera si e’ detto d’accordo nello ”stabilire garanzie giuridiche per le coppie di conviventi, cosa che e’ molto diversa dal matrimonio”.
Casini ha scatenato le reazioni di chi si batte per i diritti civili. “Ricordiamo a Pier Ferdinando Casini che è un politico che opera nel 2012 e in Europa e che, a meno che non si voglia candidare in Iran o nello Iutah, il suo fondamentalismo risulta fuori luogo (e tempo) massimo”. Lo afferma Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay. “E’ inaccettabile infatti che chiunque si candidi o rappresenti le istituzioni immagini di poter fare politica con la violenza verbale e il disprezzo, dichiarando per giunta un falso per tutto il mondo civile, e cioè “il matrimonio fra gay è un’idea profondamente incivile, non di frontiera di progresso” e che l’adozione gay abbruttirebbe la societ…. Gli affetti tra persone non sono mai incivili, e queste dichiarazioni sono un’ottima rappresentazione della frontiera del regresso che imboccheremmo a seguito dell’Udc”, prosegue la nota. “Ci attendiamo, per coerenza, che Casini dopo questo omofobo “no” alle tutele e alla cittadinanza per gli affetti delle persone omosessuali proponga la reintroduzione dello stato pontificio, la cancellazione della legge sul divorzio e prenda i voti”, conclude Arcigay.