CESA – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa con cui Cesa al Centro risponde alle critiche del Pd sulla proposta di istituire una commissione che studi la problematica dei lavoratori socialmente utili. “La nota dell’opposizione sulla commissione speciale LSU è allucinante.
E’ evidente il tentativo di mistificare la verità e di scaricarsi delle proprie responsabilità, accusando la maggioranza di non essere d’accordo con il Sindaco. La verità è il gruppo consiliare di “Progetto Democratico per Cesa”, non se l’è sentita di affrontare in maniera chiara e diretta una questione così spinosa. E’ palese la volontà di sfuggire ad una valutazione oggettiva del problema, senza scivolare in ipocrisie e bugie di comodo.
Le reali intenzioni dei consiglieri di minoranza si evincono, oltre che dal loro atteggiamento in Consiglio, anche dall’infelice documento sulla questione, quando testualmente scrivono “ le commissioni di inchiesta si utilizzano per ragioni diverse, non per “indagare” sui lavoratori ” e poi ancora “ “Circa la validità e la efficienza dei servizi svolti dagli Lsu suggeriamo, anche questa volta in modo sincero, di chiedere ai dirigenti comunali. Sono loro, per ragioni organizzative, funzionali ed istituzionali, i soggetti che dovrebbero svolgere le funzioni di una “probabile” commissione di inchiesta”.
Voler far passare una commissione speciale di studio sul problema per un organismo di inchiesta con funzioni repressive è un’altra falsificazione della verità. Ancora più deprecabile, è nascondersi dietro i dirigenti, dimenticando che tra gli strumenti della commissione, vi è anche l’accesso a tutti gli atti del comune e la possibilità di consultare ed ascoltare proprio i dirigenti, allo scopo di elaborare una relazione finale.
La questione, inoltre, non è solo tecnica ma anche politica e sociale e chi amministra è chiamato a compiere scelte delicate in prima persona, con chiarezza ed onestà intellettuale. Detto ciò, più di ogni altra cosa, può essere utile riportare il testo integrale della proposta letta dal Sindaco in Consiglio comunale:
Art 1
E’ istituita ai sensi dell’art. 9 dello statuto comunale la Commissione Speciale di Studio e di Inchiesta sulle problematiche legate all’impiego dei Lavoratori Socialmente Utili.
Lo scopo della Commissione sarà quello di effettuare:
- una verifica della effettiva utilità dei progetti in essere.
- le modalità di svolgimento degli stessi.
- la verifica del numero di ore di lavoro settimanale necessarie per la realizzazione dei progetti con i conseguenti carichi di lavoro per i singoli operatori ad essi assegnati.
- l’eventuale necessità di integrazione oraria alla luce dell’analisi dei punti precedenti.
La nota dell’opposizione sulla commissione speciale LSU è allucinante. E’ evidente il tentativo di mistificare la verità e di scaricarsi delle proprie responsabilità, accusando la maggioranza di non essere d’accordo con il Sindaco.
La verità è il gruppo consiliare di “Progetto Democratico per Cesa”, non se l’è sentita di affrontare in maniera chiara e diretta una questione così spinosa.
E’ palese la volontà di sfuggire ad una valutazione oggettiva del problema, senza scivolare in ipocrisie e bugie di comodo.
Le reali intenzioni dei consiglieri di minoranza si evincono, oltre che dal loro atteggiamento in Consiglio, anche dall’infelice documento sulla questione, quando testualmente scrivono “ le commissioni di inchiesta si utilizzano per ragioni diverse, non per “indagare” sui lavoratori ” e poi ancora “ “Circa la validità e la efficienza dei servizi svolti dagli Lsu suggeriamo, anche questa volta in modo sincero, di chiedere ai dirigenti comunali. Sono loro, per ragioni organizzative, funzionali ed istituzionali, i soggetti che dovrebbero svolgere le funzioni di una “probabile” commissione di inchiesta”.
Voler far passare una commissione speciale di studio sul problema per un organismo di inchiesta con funzioni repressive è un’altra falsificazione della verità.
Ancora più deprecabile, è nascondersi dietro i dirigenti, dimenticando che tra gli strumenti della commissione, vi è anche l’accesso a tutti gli atti del comune e la possibilità di consultare ed ascoltare proprio i dirigenti, allo scopo di elaborare una relazione finale.
La questione, inoltre, non è solo tecnica ma anche politica e sociale e chi amministra è chiamato a compiere scelte delicate in prima persona, con chiarezza ed onestà intellettuale.
Detto ciò, più di ogni altra cosa, può essere utile riportare il testo integrale della proposta letta dal Sindaco in Consiglio comunale:
Art 1
E’ istituita ai sensi dell’art. 9 dello statuto comunale la Commissione Speciale di Studio e di Inchiesta sulle problematiche legate all’impiego dei Lavoratori Socialmente Utili.
Lo scopo della Commissione sarà quello di effettuare:
- una verifica della effettiva utilità dei progetti in essere.
- le modalità di svolgimento degli stessi.
- la verifica del numero di ore di lavoro settimanale necessarie per la realizzazione dei progetti con i conseguenti carichi di lavoro per i singoli operatori ad essi assegnati.
- l’eventuale necessità di integrazione oraria alla luce dell’analisi dei punti precedenti.
Art.2
La commissione è costituita da un consigliere di minoranza che ne assume la presidenza e da due consiglieri di maggioranza. Le sedute sono valide con la partecipazione della maggioranza dei componenti. La commissione di indagine può esaminare tutti gli atti del comune e ha facoltà di ascoltare il sindaco, gli assessori, i consiglieri, i dipendenti nonché tutti i soggetti comunque coinvolti nelle questioni esaminate.
Art.3
La commissione si intende validamente insediata con atto del Presidente del Consiglio a far data dal quale decorrono i termini di tre mesi per la relazione conclusiva da presentare al Consiglio Comunale.
Vi pare quindi che una commissione che abbia lo scopo di verificare “le modalità di svolgimento dei progetti, la verifica del numero di ore di lavoro settimanale necessarie per la realizzazione dei progetti con i conseguenti carichi di lavoro per i singoli operatori ad essi assegnati l’eventuale necessità di integrazione oraria alla luce dell’analisi dei punti precedenti”, sia punitiva per i Lavoratori Socialmente Utili?
Dal momento che si chiede di ascoltare i dirigenti, perché non dovrebbe essere la Commissione stessa a farlo e a consultare la documentazione agli atti del Comune, come il Sindaco con grande trasparenza propone? Di cosa si ha paura?
Il gruppo consiliare di “Cesa al Centro” nel ribadire la totale condivisione della proposta del Sindaco, annuncia che la presenterà all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, nel corso del quale ciascuno si assumerà le proprie responsabilità, davanti all’assemblea ma soprattutto davanti al paese.
Art.2
La commissione è costituita da un consigliere di minoranza che ne assume la presidenza e da due consiglieri di maggioranza. Le sedute sono valide con la partecipazione della maggioranza dei componenti. La commissione di indagine può esaminare tutti gli atti del comune e ha facoltà di ascoltare il sindaco, gli assessori, i consiglieri, i dipendenti nonché tutti i soggetti comunque coinvolti nelle questioni esaminate.
Art.3
La commissione si intende validamente insediata con atto del Presidente del Consiglio a far data dal quale decorrono i termini di tre mesi per la relazione conclusiva da presentare al Consiglio Comunale.
Vi pare quindi che una commissione che abbia lo scopo di verificare “le modalità di svolgimento dei progetti, la verifica del numero di ore di lavoro settimanale necessarie per la realizzazione dei progetti con i conseguenti carichi di lavoro per i singoli operatori ad essi assegnati l’eventuale necessità di integrazione oraria alla luce dell’analisi dei punti precedenti”, sia punitiva per i Lavoratori Socialmente Utili? Dal momento che si chiede di ascoltare i dirigenti, perché non dovrebbe essere la Commissione stessa a farlo e a consultare la documentazione agli atti del Comune, come il Sindaco con grande trasparenza propone? Di cosa si ha paura? Il gruppo consiliare di “Cesa al Centro” nel ribadire la totale condivisione della proposta del Sindaco, annuncia che la presenterà all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, nel corso del quale ciascuno si assumerà le proprie responsabilità, davanti all’assemblea ma soprattutto davanti al paese”.