CASAGIOVE – “I partiti, pur se non tutti uguali, sono divenuti invisi nel giudizio di tantissimi cittadini perché non hanno saputo intestarsi la questione morale che in questo Paese è stata sempre drammaticamente aperta”. È quanto ha affermato Giuseppe Carlo Comes, segretario cittadino del PD – “La politica si fa con la passione prima che con le risorse. Siamo convinti che se il PD fa leva sulla sua grande storia trova idee e gambe e contributi per andare ovunque, senza bisogno di finanziamenti pubblici e senza padroni.

Non è sostenibile moralmente, in una fase dura della crisi, come mai dal 1929, che permangano sacche di privilegio, eserciti di furbi e di corrotti e tanti incomprensibili e odiosi cavilli per impedire” – ha aggiunto – “che tutti, nessuno escluso, e vieppiù, chi rappresenta il popolo e dovrebbe avvertirne i sentimenti e le aspirazioni, si partecipi al risanamento del debito pubblico e alla ripresa del Paese. Sappiamo che c’è in giro tanta antipolitica e dietro d’essa gruppi e personaggi interessati e, a volte, più deleteri della peggiore politica. Siamo consapevoli dei rischi del contestare tutto e tutti e non proporre niente. Ma siamo un partito di popolo, fortemente legato al comune sentire degli iscritti e degli elettori che intendono far sentire con tutti i mezzi la loro voglia di giustizia e di equità. Per tali ragioni” – ha tenuto a precisare l’esponente democratico – “pur consapevoli della limitatezza dell’iniziativa e del rischio di un uso politicamente distorto del risultato, il coordinamento cittadino del Partito Democratico ha deciso di firmare per il referendum abrogativo di una parte della legge 1261 del 1965, che determina l’indennità spettante ai membri del Parlamento. Se il referendum fosse approvato, a saltare non sarebbero gli stipendi di deputati e senatori – previsti dalla Costituzione” – ha sottolineato Comes – “ma la diaria. Sarebbero  tagliati i 3.500 euro mensili che ogni parlamentare riceve per il soggiorno a Roma, con un risparmio per lo Stato di  circa 50 milioni di euro l’anno. Non si tratta, come è evidente, di una cifra che può incidere significativamente sul debito pubblico, ma in tempi di crisi chi comanda dovrebbe essere d’esempio a tutti. I componenti del coordinamento cittadino” – ha concluso il segretario cittadino – “invitano iscritti e simpatizzanti per oggi, giovedì 26 luglio 2012, alle ore 16,30, al Comune di Casagiove, ufficio elettorale, per la firma del quesito referendario. Si comunica, altresì, che la raccolta delle firme, possibile fino al 30 luglio prossimo, si svolgerà, in Comune, secondo  i seguenti orari:dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 12,00 ed il martedì  e il giovedì anche nelle ore pomeridiane dalle 16,00 alle 18,00”.

 

Nunzio De Pinto

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