CESA – Il Circolo cittadino del Partito Democratico di Cesa invita i cittadini di Cesa a firmare il referendum per la riduzione dei compensi ai parlamentari e per allinearne questi alla media delle altre istituzioni rappresentative europee. E’ possibile firmare presso l’apposito ufficio elettorale del comune entro il 31 luglio 2012.

“Proprio in queste ore sia io sia molti militanti del Pd di Cesa – dichiara il segretario del circolo Enzo Guida – abbiamo sottoscritto la proposta di referendum, invitando tutti i soggetti interessati a recarsi nelle prossime ore presso gli uffici comunali per sottoscrivere questa proposta. A prescindere dall’esito della raccolta delle firme, e dalla praticabilità operativa di questo quesito referendario, riteniamo che una partecipazione massiccia a questa iniziativa rappresenti comunque un segnale forte rispetto a quelli che sono i costi della politica”. Con il referendum in questione si chiede l’abrogazione dell’art. 2 della legge 1261/1965 che così recita: “Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all’indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate; possono altresì stabilire le modalità per le ritenute da effettuarsi per ogni assenza dalle sedute dell’Assemblea e delle Commissioni.” Si chiede, dunque, la soppressione della diaria e non dell’indennità dei parlamentari, impossibile, quest’ultima, da chiedere, per evidenti contrasti con l’art. 69 della Costituzione italiana che così recita: “ I membri del Parlamento ricevono un’indennità stabilita dalla legge.” Il referendum è stato indetto dall’associazione Unione Popolare e tutti coloro che sono interessati possono recarsi presso l’Ufficio Elettorale del proprio comune e sottoscrivere questa proposta, che richiede, affinché l’iter possa continuare, almeno 500.000 firme.

 

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