CASERTA – L’informazione di questi giorni mette alla ribalta la rivoluzione arancione in corso a Milano, da palazzo Marino arriva il “SI” alle unioni civili rompendo il muro di silenzio sulla sistematica mancanza di diritto e di cultura. E Caserta?
Lo scorso 25 giugno il Comitato “5 petizioni radicali per Caserta ” promosso dalle Associazioni Radicali di Terra di Lavoro hanno depositato, con il Segretario dei Radicali Italiani Mario Staderini, presso l’ufficio protocollo di palazzo Castropignano cinque petizioni, tra le quali l’istituzione del registro delle Unioni Civili approvate in questi ultimi mesi anche a Torino, Napoli e Milano.
Edoardo De Tommasi, dell’Associazione Radicale Legalità & Trasparenza, dichiara: “Le cittadine i cittadini italiani sulla maggior parte delle tematiche cosiddette eticamente sensibili sono molto più avanti della classe amministrativa e politica del nostro paese. È solo questione di tempo – continua il De Tommasi – ma le istituzioni non potranno fare altro che prendere atto di una nuova sensibilità ormai ampiamente diffusa anche alle nostre latitudini. Non a caso – conclude il De Tommasi – tra le petizioni di iniziativa popolare da oltre un mese depositate al comune di Caserta, quella sulle unioni civili è stata la tematica che ha trovato un più ampio riscontro tra la cittadinanza, ci aspettiamo che a settembre il consiglio comunale, deliberando a riguardo, faccia propria la volontà della maggior parte dei cittadini istituendo anche a Caserta il registro delle unioni civili”.
Domenico Letizia, dell’Associazione Radicale Legaltità & Trasparenza, dichiara: “Caserta potrebbe essere il 4 capoluogo di provincia ad istituire il Registro delle Unioni Civili dimostrando di essere all’altezza, in dignità, diritto e libertà delle altre capitali europee. Inoltre – conclude il Letizia – ricordo ai cittadini di come durante la scorsa tornata elettorale tutte le forze politiche abbiano fatto dell’europeismo e di Caserta città europea la carta vincente della propaganda elettorale, se davvero si vuol seguire tale modello, che Caserta diventi realmente città di pace, civiltà e fratellanza come l’Europa da tempo chiede”.