SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Mi chiedo se gli esponenti dell’opposizione, a cominciare da Salvatore Mastroianni fino al consigliere Martino Valiante, leggano i giornali nazionali”. E’ quanto afferma il sindaco Biagio Di Muro, replicando a dichiarazioni relative al bilancio di previsione e all’eventuale aumento dell’Imu.
“La strumentalizzazione di una situazione finanziaria che ha radici ben al di là dell’ambito comunale – continua il primo cittadino – è un esempio eclatante di demagogia e di irresponsabilità politica. L’incremento dell’aliquota dell’Imu è una mera ipotesi e si giustificherebbe con i tagli dei trasferimenti agli enti locali disposti dal governo Monti e, prima ancora, dal governo Berlusconi. I due autorevoli esponenti dell’opposizione dovrebbero avere l’onestà intellettuale di dire ai cittadini che sono tempi duri per tutti e che sono i provvedimenti nazionali a ridurre drasticamente le risorse alle autonomie locali, costringendole di fatto ad agire sulla pressione fiscale. Ciò nonostante, i conti del Comune di Santa Maria Capua Vetere continuano a essere virtuosi, caso più unico che raro in provincia di Caserta, e ciò ci consentirà di pesare in misura marginale sulle spalle dei cittadini”.
Quanto ai presunti ritardi nell’approvazione del bilancio di previsione, il sindaco spiega che “non si tratta di una mancanza di programmazione, quanto piuttosto di senso di responsabilità e del fatto che la normativa sulla contabilità degli enti locali è in continua evoluzione proprio a causa dei successivi interventi del governo, che non a caso ha disposto la proroga del termine per l’approvazione dei bilanci a fine agosto. Si veda il cosiddetto decreto sulla “spending review”, che è al voto del Parlamento e che prevede ulteriori tagli agli enti locali per 500 milioni nel 2012 e per ben due miliardi nel 2013. Tra l’altro, si tratta di tagli non lineari, i cui criteri sono demandati alla Conferenza Stato-Regioni che ha tempo addirittura fino al 30 settembre per definirli. Mastroianni e Valiante dovrebbero sapere, se leggessero i giornali, che i Comuni che hanno già adottato lo strumento di previsione finanziaria stanno correndo ai ripari per modificarlo tenendo conto delle novità legislative, in alcuni casi rischiando addirittura il default. E’ il caso, ad esempio, di Napoli, dove il bilancio approvato a giugno è già messo in crisi per un importo di quaranta milioni di euro, spingendo il capoluogo campano sull’orlo del fallimento”.