AVERSA – “Dal 23 Luglio giustizia è fatta. Dopo un anno di calvario – dichiara Raffaela Ceparano, amministratore della Smart Project srl, la ditta che ha gestito la sosta a pagamento nella città di Aversa sino a ieri- la Terza Sezione del  Consiglio di Stato, con organo collegiale formato da cinque consiglieri ha annullato l’informativa atipica antimafia e tutti gli atti comunali derivanti, con sentenza inappellabile. Siamo stati attaccati in continuazione sulla stampa locale  e in molti ci avevano affibbiato il patentino di persone poco raccomandabili, ma per fortuna il Consiglio di Stato rigetta con la sentenza tute queste infamie”.

La Smart Project rompe il silenzio e fa chiarezza in una vicenda che non è ancora giunta all’epilogo dato che potrebbe aprirsi una nuova battaglia legale con il Comune di Aversa che ha rescisso il contratto e estromesso la società dalla gestione della sosta a pagamento in città.

“Per visionare la sentenza – continua Ceprano –  basta andare sul sito internet www.giustizia-amministrativa.it e cercare sentenza n. 04208/2012,. Purtroppo ancora oggi si continuano a scrivere inesattezze, non sappiamo se per mala informazione oppure per qualche disegno oscuro che a noi sfugge in questo momento, e  diffondere notizie non vere che di sicuro non riguardano la Smart Project, società che è gestita da persone di specchiatissima ed illibata condotta (come scritto nella sentenza del Consiglio di stato). Abbiamo gestito il servizio sempre nel pieno rispetto della normativa vigente e in stretta collaborazione con i responsabili del procedimento del Comune di Aversa, sino al momento della disinstallazione dei parcometri. In merito a quest’ultima vicenda ve detto che la stessa è comandata dalla nota dirigenziale n.3580 del 27 Luglio emanata dal Comune di Aversa, con la quale si prevedeva la disattivazione e la sigillatura  degli stessi in attesa della rimozione di ciascun impianto da parte della ditta proprietaria. La decisione presa dal Comune di Aversa  nonostante la sentenza a noi favorevole del Consiglio di Stato, di estrometterci anzi tempo dal nostro appalto legittimo , ci crea un danno economico rilevante, e quello che ancor più dispiace, e che dieci persone in un momento di crisi, da ieri hanno perso il loro lavoro poiché il Comune ha garantito soltanto i 13 ausiliari del traffico, mentre gli altri che gestivano i servizi accessori, torneranno a casa. Noi avevamo tutta la volontà per mantenere il servizio e soprattutto i livelli occupazionali nella città di Aversa, poiché non è nelle intenzioni nostre aprire un contenzioso con il Comune. Ma è chiaro che un’ estromissione definitiva dal servizio ci vedrà costretti ad agire in sede risarcitoria per far valere i nostri diritti. Non abbiamo mai avuto dubbi ma solo fiducia nella Giustizia”.

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