NAPOLI – Commissioni Scuola e Bilancio sulle possibili soluzioni al problema del personale precario delle scuole comunali Le Commissioni Scuola e Bilancio, presiedute rispettivamente da Salvatore Pace e da Elpidio Capasso, hanno incontrato questa mattina gli Assessori al Bilancio, alla Scuola e al Lavoro – Salvatore Palma, Annamaria Palmieri e Enrico Panini – insieme al Direttore Generale del Comune, Silvana Riccio, sulle possibili vie d’uscita per affrontare il problema del personale precario delle scuole materne e degli asili nido comunali, circa 386 lavoratrici/lavoratori che non possono essere contrattualizzati a causa dello sforamento della spesa del personale. E’ stata presente alla riunione una folta delegazione di insegnanti precarie.
La complessità della situazione è legata da un lato alla rigidità dei vincoli finanziari e contabili – allo stato ancora non si sa se a livello nazionale avrà buon esito la richiesta di una deroga per la scuola napoletana, oggetto, nelle ultime settimane, dell’interlocuzione del Direttore Generale Riccio con il Governo – e dall’altro alla necessità di garantire l’apertura regolare delle scuole comunali a settembre. Salvaguardare il carattere pubblico del sistema educativo e garantire il servizio per i cittadini napoletani sono le due istanze fondamentali poste nella loro introduzione dai Presidenti Pace e Capasso che hanno chiesto di essere informati sul percorso che l’Amministrazione sta seguendo per affrontare la situazione. Per l’Assessora Palmieri si tratta di tutelare da un lato i bambini e il lavoro degli insegnanti, dall’altro le stesse prerogative del Comune e della sua scelta per la scuola pubblica: la gestione diretta dei servizi educativi da parte del Comune, a Napoli, a differenza dalle altre città del Centro Nord, ha di fatto anche una indispensabile funzione di tutela dei ceti più deboli ed esposti, compresi gli alunni disabili, che non avrebbero alternative se le scuole non riaprissero regolarmente. Si sta quindi studiando la possibilità di un atto deliberativo che, facendo leva sulla somma urgenza, permetta la riapertura delle scuole, ha concluso l’Assessora Palmieri. L’Assessore Panini ha spiegato che si sta studiando una soluzione rigorosa dal punto di vista giuridico e in linea con la necessità di contenere la spesa, in considerazione del principio che alcune funzioni degli Enti Locali, e tra queste la garanzia del diritto all’istruzione, non sono delegabili né derogabili. La scelta politica di fondo enunciata dagli Assessori alla Scuola e al Lavoro, condivisa dall’Assessore Palma, dovrà tradursi, come lo stesso Assessore al Bilancio ha precisato, in una scelta tecnica che tenga conto delle norme e anche della rigidità dei conti; si tratta di un percorso amministrativo di particolare complessità, come ha detto la dottoressa Riccio, che deve attuare l’indirizzo politico tenendo conto dei profili di responsabilità oltre che di compatibilità finanziaria delle scelte. Molti i consiglieri intervenuti sui vari aspetti: la consapevolezza che il Consiglio dovrà contribuire, intervenendo sui costi del servizio e conseguentemente sulle tariffe, facendo pagare di più a chi ha di più, senza nascondere la complessità della situazione (Moxedano); una informativa sui tempi previsti al fine di garantire la ripresa regolare della scuola a settembre, dovendo continuare, nel frattempo, l’analisi della situazione finanziaria e il risanamento a partire dalle società partecipate (Santoro); il rischio connesso ad ipotesi di riduzione oraria del servizio, che avrebbe l’effetto di escludere migliaia di utenti dalla scuola pubblica (Fucito); l’opportunità di un atto di coraggio consistente nella deroga ai vincoli per la spesa del personale (Antonio Borriello); la preoccupazione che eventuali riduzioni del servizio si traducano, come già avvenuto in situazioni analoghe, in un abbandono della scuola pubblica da parte degli utenti (Frezza). Negli interventi conclusivi, sia l’Assessore Panini che il Direttore Generale Riccio hanno ribadito che un intervento amministrativo sulla questione del precariato nella scuola comunale non ha i caratteri di una “deroga” quanto piuttosto quelli di una ricerca di una soluzione capace di contemperare le due esigenze di contenere la spesa e di tutelare i diritti, nel pieno rispetto della responsabilità tecnica e gestionale, garanzia indispensabile per la validità di ogni atto amministrativo.