NOLA – E’ finito agli arresti domiciliari il trentaquattrenne camionista Mauro Ilardi, residente ad Ercolano (Napoli), responsabile il 12 luglio scorso con il suo autoarticolato di un gravissimo incidente all’altezza del casello autostradale dell’A30 di Nola durante il quale morirono tre lavoratori che stavano recandosi in auto allo stabilimento Fiat di Pratola Serra (Avellino); Ilardi è stato raggiunto da un’ordinanza agli arresti domiciliari per triplice omicidio colposo emessa dal Gip del Tribunale di Nola su richiesta del pm della locale Procura della Repubblica Orazio Onorati, nonostante la sera stessa del sinistro fosse andato a costituirsi presso la caserma della Stradale di Caserta Nord accompagnato dal suo avvocato.

A eseguire la misura, gli agenti della Polstrada di Caserta guidati dal dirigente Maria Pia Rossi. A convincere il gip della necessità dei domiciliari il tentativo da parte del camionista di evitare gli esami tossicologici disposti dopo l’incidente. Ilardi, chiamato a sostenere le analisi presso l’ospedale di Nola, inviò un amico che è stato anche denunciato per sostituzione di persona. Quella mattina del 12 luglio, accertarono gli agenti in servizio alla sottosezione di Caserta Nord diretti dal comandante Tommaso Ferro, il camion guidato da Ilardi e la Fiat Bravo con a bordo i tre lavoratori stavano transitando in direzione opposta lungo lo svincolo a doppia corsia nei pressi del casello quando Ilardi perse il controllo del tir andando a scontrarsi frontalmente con la vettura dei tre, che fu letteralmente schiacciata. Il conducente Salvatore De Luca, 38 anni di Acerra, e il trentaquattrenne Vincenzo De Rosa di Maddaloni (Caserta) che gli era seduto accanto, morirono sul colpo, mentre Nunzio Occhiobuono, di 37 anni, morì la sera in ospedale. Tutti erano sposati con figli piccoli.

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