”Il magistrato ha negato i funerali a un uomo di 49 anni, detenuto nel carcere di Civitavecchia, morto soffocato nella sua cella mentre stava mangiando un pezzo di carne”. Lo ha reso il deputato radicale Rita Bernardini. Secondo quanto riferito dalla parlamentare, dopo l’autopsia eseguita ieri mattina nell’ospedale San Paolo di Civitavecchia, il giudice ha disposto un percorso per il rientro della salma nel paese di origine, in provincia di Caserta, ma ha negato la sosta nella parrocchia per lo svolgimento del funerale, disponendo che fosse trasportata direttamente al cimitero”.
”Il detenuto – scrive Bernardini – e’ stato colto da malore mentre mangiava. Un disturbo, lo strozzamento, che capita con frequenza a chi e’ sottoposto a terapia con psicofarmaci. Subito soccorso dal medico del carcere – aggiunge – e’ stato trasportato in ambulanza all’ospedale cittadino. Durante il tragitto ha avuto diversi arresti cardiaci e, appena arrivato al pronto soccorso, e’ stato intubato. Il giorno successivo e’ morto a causa dell’ennesimo arresto cardiaco”. La deputata pone infine alcuni quesiti: ”Come mai il detenuto era stato trasferito, peraltro senza avvertire i familiari, da Santa Maria Capua Vetere a Civitavecchia, senza che la famiglia fosse avvertita e cosi’ lontano dai suoi affetti? Perche’ l’amministrazione penitenziaria non ha rispettato quanto previsto dall’articolo 28 dell’Ordinamento penitenziario, laddove stabilisce che particolare cura deve essere dedicata a mantenere, migliorare o ristabilire le relazioni dei detenuti con le famiglie? Perche’ alla famiglia e’ stata negata la possibilita’ di vedere il loro congiunto morto e di fargli celebrare i funerali?”.