Dalla cocente delusione per ‘murzett’ all’esplosione di gioia per la dimostrazione di potenza di ‘Tatanka’. Un pomeriggio di passione quello vissuto oggi a Marcianise (Caserta) per le alterne vicende di Vincenzo Mangiacapre, eliminato a testa alta e comunque bronzo, e Clemente Russo, approdato alla sua seconda finale olimpica di fila dopo Pechino. Termometro della tensione il bar California in via San Giuliano, nello storico quartiere di Puzzaniello, dove si riuniscono al gran completo i vertici dell’Excelsior Boxe, ovvero il presidente Alessandro Tartaglione e i maestri Domenico Brillantino e Antonio Santoliquido, insieme a decine di appassionati, tra cui il presidente della Provincia, Domenico Zinzi, marcianisano doc.
Al termine del match di Mangiacapre musi lunghi e qualche protesta per il punteggio, specie quello assegnato nella seconda ripresa; il bar si svuota velocemente. ”Vincenzo (Mangiacapre, ndr) non e’ stato all’altezza dell’incontro dei quarti anche se la giuria lo ha penalizzato: il 15-8 finale per il cubano non c’era”, taglia corto il suo ex maestro Brillantino. Quello attuale, Giuseppe Foglia, tecnico responsabile della Fiamme Azzurre, il gruppo sportivo della Polizia Penitenziaria cui appartengono i due pugili, anch’egli cresciuto nell’Excelsior, e’ deluso ma anche soddisfatto. ”Vincenzo – ammette – era stanco, ma resta un talento puro che rappresenta il futuro della boxe italiana. A Rio nel 2016 sara’ protagonista”. La delusione diventa psicodramma alla seconda ripresa del match di Clemente Russo, che sembra essere in balia dell’azero Mammadov; un nodo che si scioglie dopo pochi minuti quando Tatanka costruisce nell’ultimo round la sua rimonta. Un urlo liberatorio accoglie il verdetto, cosi’ come a casa dei genitori di Clemente; con loro assiste al match la moglie del pugile, Laura Maddaloni – sorella di Pino, oro ai Giochi di Sydney 2000 nel judo – con la piccola Rosy, che proprio ieri ha compiuto un anno, e i suoi parenti. Due famiglie medagliate che torneranno a riunirsi anche domani sera per il gran finale. Ancora una volta e’ il suo maestro di sempre a parlare per primo: ”E’ stato grande, ha dimostrato di saper soffrire e sapersi rialzare da vero campione” dice felicissimo Brillantino. Foglia, che di Russo e’ prima di tutto amico, dice che ”l’azero lo temeva ma non e’ riuscito a fermarne la potenza. La finale? E’ nelle sue mani, l’uzbeko Usyk lo conosce bene, avendolo battuto gia’ a Pechino. Se Clemente combatte come sa non ce n’e’ per nessuno”. E’ quasi commosso Foglia. ”Ci tengo che si metta in evidenza quanto sta facendo Clemente per Marcianise; tantissimi ragazzi voglio seguire le sue orme. E lui vuole continuare a date tutto per la sua citta’. Ha una carica eccezionale”.