Il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera l’aveva detto. Quest’anno al Lido ci saranno molti film sulla crisi economica oltre che sull’integrazione. E, almeno per quanto riguarda il primo tema, l’Italia sembra si sia data molto da fare dedicando alla crisi ben due dei tre film in concorso
(E’ STATO IL FIGLIO e UN GIORNO SPECIALE), e facendo scendere in campo, fuori concorso, LA NAVE DOLCE di Daniele Vicari e COME VOGLIO CHE SIA IL MIO FUTURO di Maurizio Zaccaro. Ma film sulla crisi arrivano anche da altri paesi. Due esempi su tutti: THE CUTOFF MAN, che batte bandiera israeliana, e OUTRAGE BEYOND del maestro giapponese Takeshi Kitano. Intanto c’e’ la realta’ grottesca e acida raccontata da Daniele Cipri in E’ STATO IL FIGLIO. Agitandosi in quel mondo malato d’apparenza che ha gia’ ispirato Reality di Matteo Garrone, il regista racconta della famiglia Ciraulo che vive poveramente nel quartiere Zen di Palermo. Davanti alla loro casa c’e’ pero’ una Volvo nuova di zecca. Un’auto comprata, senza troppi scrupoli, con il risarcimento che i Ciraulo hanno percepito in seguito alla morte di un congiunto, capitato per caso in mezzo a una sparatoria tra mafiosi. Francesca Comencini in UN GIORNO SPECIALE racconta un orrore forse anche piu’ grande e che ricorda molto la realta’ recente italiana: la disponibilita’ sessuale di una ragazza che accetta un appuntamento con un politico importante, aspettandosi favori nel mondo dello spettacolo. Ad accompagnarla un autista improvvisato, Marco, che condivide con la ragazza la giovane eta’ e la voglia di farcela a tutti i costi. LA NAVE DOLCE di Daniele Vicari e’ un documentario sui fatti dell’agosto del 1991 e sulla crisi globale. Allora il battello Vlora attracco’ al porto di Bari con 18 mila albanesi a bordo e il docu raccoglie le testimonianze di chi era su quella barca e delle persone che accolsero gli albanesi, aiutandoli a integrarsi nella nuova realta’ sociale e lavorativa. COME VOGLIO CHE SIA IL MIO FUTURO di Maurizio Zaccaro (Un uomo perbene) nasce da un progetto di Ermanno Olmi. Oltre due gli anni di lavoro per un film che racconta i giovani d’oggi e il loro incerto futuro. Giovani ai quali raramente viene data la possibilita’ di raccontare in prima persona tutta la loro ansia per un domani che si fa sempre piu’ incerto, o i turbamenti legati all’insicurezza dell’eta’, ma anche i sogni che scandiscono quel rapido e importante momento dell’esistenza di ogni essere umano. Nella sezione Orizzonti c’e’ poi, a firma di Idan Hubel, THE CUTOFF MAN ovvero la storia di Gabi, un uomo che per vivere e’ costretto a svolgere un lavoro ingrato: tagliare il rifornimento d’acqua alle persone che non pagano le bollette. Cosi’, come un vero e proprio ladro, si aggira nei cortili posteriori delle abitazioni dove si trovano i contatori dell’acqua. Tutti lo maledicono e lo umiliano. Anche questa e’ la crisi. Infine, in concorso, la crisi economica smuove anche i clan yakuza. E’ quello che succede nel film di Kitano, OUTRAGE BEYOND, dove la guerra tra i clan yakuza per il controllo del potere preoccupa non poco le forze di polizia. Motivo? La crisi economica ha infatti portato i membri del Sannokai, l’organizzazione piu’ potente della regione di Kanto, a sfidare apertamente il pericoloso clan degli Hanabishikai, coloro che dettano leggi e condizioni nella regione di Kansai.