PIEDIMONTE MATESE – “ Nessuno ha preso in considerazione la possibilità che questa nomina sia dovuta forse alla mia competenza professionale?”. Cristina Volpe, architetto, ex responsabile UTC (urbanistica ed ambiente), durante le giunte Sarro, inizia così l’intervista rilasciata all’indomani della designazione,
a seguito di un avviso pubblico, nella commissione comunale sismica, una misura organizzativa , consentita dalla normativa regionale, assunta dall’amministrazione comunale per sveltire le pratiche relative alle pratiche di edilizia privata non particolarmente complesse. Una vicenda oggetto di attenzione della stampa locale e di portali circa un presunto “tradimento” del PDL e del senatore Carlo Sarro (“fantasie ferragostane”) su cui ha deciso di dire la sua.
Meravigliata di tanta attenzione?
“Nei giorni scorsi sono stata portata agli onori della cronaca per essere stata nominata in una commissione tecnica, da un’amministrazione di centro sinistra(in realtà vi è una componente legata alle posizioni Pdl di Romano ndr), pur essendo apertamente schierata con l’altra compagine politica. Onestamente, non rivestendo cariche politiche o istituzionali e ritenendomi una perfetta sconosciuta, tanta attenzione mi ha sconcertata ed irritata. Il mio nome, la mia foto e quella di mio marito sui giornali per aver aderito ad un bando pubblico e per aver accettato un incarico che rientra nelle competenze della mia professione. Le mie relazioni professionali e le mie amicizie rese pubbliche, legami privati che non dovrebbero essere portati all’attenzione di estranei ai quali peraltro non credo interessino”.
Dopo aver lasciato l’incarico pubblico di responsabile dell’ufficio tecnico comunale di cosa si è occupata?
“Sono ritornata, naturalmente, al lavoro di professionista privata. Avrei gradito quella attenzione, per esempio per l’adesione al M.E.I.C. ( di cui sono vicepresidente), per l’impegno per l’allestimento delle mostre di arte sacra nell’ambito dei festeggiamenti di San Marcellino ( Paramenti Liturgici 2011- Argenti e ori 2012) o per le manifestazione dei 50 anni del Liceo di Piedimonte, come Comitato ex Allievi. Chi ha preso la mia foto su Facebook , per pubblicarla sui giornali, avrebbe dovuto anche vedere la pagina dedicata al Comitato ex Allievi”.
Cosa l’ha ferita?
“Anche in passato, sono stata oggetto di attenzione per le mie vicende giudiziarie legate all’esperienza lavorativa presso il Comune di Piedimonte Matese e, pur avendo riscontrato spesso inesattezze o addirittura delle pure invenzioni, non ho mai ritenuto di dover dare spiegazioni accettando questo gioco delle parti talvolta indecente. Questa volta però, qualche cosa deve essere detta. Naturalmente non in risposta di quanto è stato scritto e si continua a dire sui marciapiedi, ma innanzitutto per il rispetto nei confronti delle persone coinvolte direttamente, e di coloro che,pur conoscendo la mia storia personale, possono essere disorientati da insinuazioni di pessimo gusto. Sarei tornata alle origini, perché originariamente schierata con la D.C. (non ho mai avuto la tessera); Come se questo Partito Democratico fosse la Democrazia Cristiana,. Certo qualche democristiano si è trasferito a sinistra, come d’altra parte qualche altro è andato a destra. In questa compagine di centrosinistra locale molti provengono dal centro, sono transitati nel centro destra e sono approdati a sinistra. Avrai mangiato con la D.C., con Sarro e adesso con il P.D.; onestamente ho mangiato ( se non lo facessi morirei), ma direi piuttosto che ho lavorato per mangiare; come se i professionisti dovessero mangiare e/o lavorare, ad amministrazioni alterne. Avrei fatto un accordo con Iannitti, o forse l’ho fatto con De Girolamo, mentre la mia compagine politica stava attraversando un momento difficilissimo per vicende a tutti note. Puro sciacallaggio. E per avere cosa? La nomina in una Commissione Tecnica. La questione mi lascia perplessa e mi offende, nessuno ha preso in considerazione la possibilità che questa nomina sia dovuta forse alla mia competenza professionale? Mi sarei venduta per un “tozzo di pane”. Ma è offensiva anche nei riguardi dell’ amministrazione che ancora una volta distribuisce incarichi e nomine senza tener conto delle competenze, ma per puro interesse politico. Vale per tutti gli altri nominati? Questa commissione funzionerà con nominati politici? Ma quanti altri incarichi sono stati dati da quest’amministrazione ? A quanti professionisti che in passato erano schierati altrove? Qualcuno ha gridato allo scandalo? E quanti provvedimenti curiosi sono stati emessi? Quanto nuovo personale circola nei corridoi del comune? Qualcuno grida allo scandalo?Naturalmente in questi anni sono stata a guardare perché non ero interessata, ho dovuto digerire il veleno che qualcuno ha ritenuto di dovermi scarica addosso. Ho cambiato idea, ho voluto partecipare ad un bando pubblicato nella mia città. Mai avrei immaginato di essere presa in considerazione. Lo hanno fatto ed io ho accettato. Non mi hanno posto la condizione di schierarmi politicamente perché già sapevano che non lo avrei fatto. Sono troppo autonoma intellettualmente per accettare questo tipo di compromesso.”
E veniamo,allora, al merito della questione. perché tanto scalpore?
“Evidentemente non sono io ad essere particolarmente interessante, ma piuttosto il mio legame personale con il massimo rappresentante politico-istituzionale del territorio. Il mio ruolo professionale in questa comunità ha offerto ancora una volta l’opportunità per attaccare il Senatore Sarro. Orbene il mio rapporto con Carlo Sarro, prescinde dalla politica e dalla professione, risale al tempo delle “Memorie Storiche”, che molti dovrebbero ricordare. L’Associazione Culturale, presieduta dalla Prof.ssa Scolastica De Crescenzo Grillo, ma in realtà guidata da Carlo Sarro che ha portato a Piedimonte eventi e personalità illustri. Quella esperienza si è poi trasformata in collaborazione civica ed in battaglia politica. In questi anni ho condiviso la sua passione per l’arte, la storia, la cultura, ho aderito alla sua idea di associazionismo, ho apprezzato la sua competenza e la sua professionalità, la genialità e la raffinatezza. Ho osservato ed imparato il suo metodo di approccio a tante problematiche professionali , sociali e politiche. E’ stata una scuola di vita. Mi hanno definito “Sarriana” doc , ne sono fiera.
Politicamente?
“Sono una liberale e sono allergica a qualunque tipo di condizionamento e dirigismo. Mai potrei condividere il politicamente corretto di questa sinistra, il giustizialismo, la solidarietà gridata e l’ opportunismo celato. Ho scelto consapevolmente quest’area politica ( a prescindere da Carlo Sarro) e ne sono convinta pur riconoscendo i numerosi errori, le inadempienze, gli abusi e le omissioni della mia classe dirigente, sulla quale purtroppo non posso in alcun modo incidere. Sia io che mio marito siamo iscritti al PDL ed il nostro riferimento istituzionale non può che essere il maggior rappresentante politico del partito sul territorio, Sen. Sarro, appartenente peraltro a questa terra. Non sempre abbiamo approvato le scelte calate dall’alto e a volte abbiamo dovuto seguire le indicazioni di partito, al quale né io né mio marito abbiamo mai chiesto alcunché, né ci è stato dato, anzi c’è sempre stato qualcuno che ha chiesto le nostre teste. Siamo stati spesso critici sull’organizzazione del partito e su certi rinnovamenti o adesioni che non garantiscono la condivisione della nostra idea di politica, ma un eventuale atto di ribellione si consumerebbe sempre all’interno del partito, in una battaglia aperta e non potrebbe mai ridursi nel mero passaggio all’altra parte. Questo, però, non significa che si debba chiedere il permesso al partito per partecipare ad un bando o per accettare un’ incarico. Oltretutto non abbiamo ruoli politici e siamo privati cittadini impegnati politicamente. Non abbiamo fatto mai sconti a nessuno, chi ci conosce lo sa bene ed abbiamo criticato ferocemente ogni cambio di casacca. Non sarà quindi questa l’occasione per trasferirci in compagini sinistre, diciamo così. Siamo dove siamo e rimaniamo dove da tempo siamo. E ci chiediamo. Perché tanto scalpore e chi ha inventato tali menzogne? Forse si doveva sviare l’attenzione? Forse la minoranza ha chiesto troppi atti? Qualche argomento non deve essere approfondito? Qualche personaggio deve stare al suo posto? Qualche altro non deve essere disturbato? Onestamente non lo sappiamo, lasciamo al lettore la soluzione dell’enigma. E’ certo però che ci hanno costretti a fare pubblicamente e mal volentieri queste considerazioni e da oggi in poi non subiremo in silenzio le falsità che saranno dette e scritte, senza motivo, su di noi e sulla nostra famiglia”.
Michele Martuscelli