NAPOLI – “La proposta del sindaco Luigi de Magistris di aprire l’Albergo dei Poveri ai volumi della Biblioteca dell’Istituto per gli Studi Filosofici è un buon segnale per l’intera Piazza Carlo III”. A parlare è Gianni Ferreri, noto attore partonepeo, residente della zona e iscritto all’Associazione Napoli Trenta che da sempre lotta per salvaguardia della cultura locale e per la formazione di una classe dirigente giovane e autoctona.
“L’idea è ottima – gli fa eco Giovanni Parisi – presidente dell’Associazione e consigliere municipale, anche noi come associazione l’abbiamo proposta. Anzi siamo andati oltre, per noi nel Palazzo Fuga dovrebbero essere raccolte tutte le Biblioteche degli Istituti di Studio napoletani da quello per la Resistenza confinato in via Giulio Cesare a quello della Storia Patria. Sarebbe auspicabile anche il trasferimento dell’Emeroteca Tucci. Insomma creare un Polo – conclude Parisi a disposizione di studenti e ricercatori che potranno effettuare le loro ricerche recandosi in un solo luogo con evidente risparmio di risorse sia per gli studenti che per gli Enti che vedrebbero dimezzati i costi di gestione”. “Dobbiamo far di tutto perché questa zona torni a risplendere – riprende l’attore Gianni Ferreri – da troppi anni Piazza Carlo III è fuori dai progetti comunali, un minimo di riqualificazione cominciata anni fa si è arenata per ragioni burocratiche e i bambini del posto aspettano ancora un’area attrezzata. Ma non è solo una questione di riqualificazione urbana – conclude Ferreri – quello che serve alla piazza è un progetto culturale che serva a dare alla stessa una funzione cittadina. In tutte le città europee ogni piazza ha una sua identità che serve all’intera cittadinanza, non solo agli abitanti del posto. Se identifichiamo in Piazza Carlo III la “piazza della cultura” la progettazione urbanistica viene da sé. Abbiamo Palazzo Fuga che, come ha suggerito il consigliere Parisi, potrebbe diventare un Polo di Ricerca, l’Orto Botanico più grande del mezzogiorno, tante botteghe di artigianato e antiquariato su via Foria. Quest’area potrebbe essere fucina di nuovi artisti e intellettuali, a pochi passi ci sono due bellissimi teatri dedicati ai grandi del passato Eduardo e Totò, possibile tenerla in queso stato di abbandono?