RECALE – Tutto è stato ripensato in chiave green. L’ottava edizione della Sagra della pannocchia, al centro polisportivo di viale Dei Pini dal 24 al 26 agosto, sarà la prima manifestazione pubblica nella storia di Recale a essere ecologicamente sostenibile. Per gestire al meglio i rifiuti organici, le stoviglie di plastica, la carta e gli oli da cucina, il presidente della Pro loco “Nuova Recale”, Andrea Mastroianni, ha chiesto all’associazione Cruna di elaborare un piano per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
«Abbiamo consegnato a Mastroianni – rivela Michele Lasco – un disciplinare rigoroso, che, se sarà rispettato, limiterà i danni». Poiché la gestione dei rifiuti all’interno di una sagra è un compito arduo, Cruna ha suggerito l’organizzazione di una mini isola ecologica, «un luogo – spiega Lasco – dove concentrare tutti i contenitori per i rifiuti, transennato e con accesso e uscita obbligati, e dove dovranno essere presenti dei volontari per vigilare e dare indicazioni. I contenitori posizionati in diversi punti, infatti, sono difficili da controllare e lasciano troppo arbitrio all’utenza». L’idea è quella di creare ciò che simpaticamente è stato definito uno “scoglio ecologico”. «All’interno del quale – aggiunge Lasco – dovranno essere sistemati i contenitori per l’organico, per i riciclabili (plastica, acciaio e alluminio), per il vetro, per la carta e per il secco indifferenziato. Inoltre, abbiamo previsto contenitori per lo svuotamento dei residui di bibite, delle bottigliette d’acqua e per il recupero degli oli da frittura». Le varie zone della mini isola e i contenitori dovranno essere contrassegnati da una chiara cartellonistica che indichi agli avventori il modo più giusto su come liberarsi dei propri rifiuti. «Per la pro loco – afferma Lasco – abbiamo progettato una segnaletica ad hoc, che, con l’aiuto di foto e disegni, non lascia dubbi. Serve, però, il massimo controllo da parte dell’organizzazione e la collaborazione dei cittadini». Nel piano di Cruna è prevista, poi, persino una formula per compensare la CO2 prodotta. «In genere – argomenta Lasco –, il problema si risolve con l’acquisto di certificati verdi, con il cui ricavato società specializzate piantano alberi per conto dei cliente in varie parti del mondo. «Ci siamo detti: perché non fare la stessa operazione in modo diretto e vicina alle esigenze della nostra città? La CO2 prodotta dalle attività della Sagra della pannocchia potrebbe essere compensata, in tutto o in parte, con la ripiantumazione di almeno 5 conifere lungo il filare di viale Dei Pini, decimato – conclude Lasco – dall’incuria e dall’indifferenza generale».