CASAGIOVE – “Appresa, stamani, la notizia del furto perpetrato nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, avvertito il disagio e lo sconcerto dei cittadini, a nome delle Democratiche e dei Democratici Casagiovesi e personalmente, considerata la stima e l’amicizia che ci lega da sempre, esprimo al Parroco, Don Stefano Giaquinto, e a tutti  coloro che lo affiancano nella quotidiana azione a servizio dei deboli, degli emarginati e degli ultimi, la fraterna vicinanza e la solidarietà di tutti noi”. È quanto ha affermato Giuseppe Carlo Comes, coordinatore cittadino del Partito Democratico, commentando l’esecrabile fatto malavitoso.

“Il gesto delinquenziale” – ha aggiunto l’esponente democratico – “che può essere catalogato dentro le tante azioni dei cacciatori di oggetti d’arte sacra e preziosi, che non si fermano davanti a nulla, assume, qui, connotati più pesanti e inaccettabili perché diretto contro uno dei punti di riferimento per quanti cercano, in città e fuori, la mano tesa della solidarietà. Il furto attacca la fiducia di tutti che permetteva di tenere aperte le porte del tempio a tutte le ore, che dava la possibilità di accedervi per essere aiutati o per aiutare. Il gesto delinquenziale” – ha proseguito Comes – “ha, qui, fatto più male, perché qui, se pur tra mille difficoltà, si combattono le devianze, si contrastano a viso aperto mafie e culture mafiose, si accolgono i diversi, gli immigrati, chi, il destino e il cinismo di un mondo egoista, ha reso debole e senza prospettive. Crediamo che il vulnus patito possa e debba diventare l’occasione per rendere più forte il reticolo della solidarietà, per non chiudere, ma ancor più aprire le porte, per tendere non una ma due mani, per continuare sulla strada finora percorsa. Le Democratiche e i Democratici Casagiovesi, laici o credenti” – ha concluso Carlo Comes – “impegnati, per il bene comune, hanno sempre sostenuto le iniziative dirette a mantenere vivi i contatti e la speranza dentro quella parte della società che richiede attenzione, solidarietà concreta e amore per il prossimo. La nostra odierna  vicinanza non è formale, ma è la sintesi dei sentimenti veri di quanti, in città, credono fermamente nella giustizia sociale e si battono perché i ricchi siano meno ricchi e i poveri meno poveri”.

 

Nunzio De Pinto

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