NAPOLI – “Quando un malato ha il cancro, non si può andare per il sottile, altrimenti si rischia la metastasi. A Scampia esistono emergenze di ordine pubblico che devono essere affrontate con assoluta tempestività,e se necessario, anche con misure eccezionali”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro in merito alle vicende criminose degli ultimi giorni che hanno caratterizzato il quartiere di Scampia a Secondigliano.

“E’ inutile nascondersi dietro un dito – ha continuato Cesaro – Questa zona si è trasformata da tempo in un centro all’ingrosso internazionale della droga, dove agiscono anche bande multietniche che si affrontano per assicurarsi fette sempre più consistenti del mercato degli stupefacenti. Non bastano i presidi ordinari di pubblica sicurezza, ed anche la presenza saltuaria dell’esercito risulterebbe un palliativo temporaneo. Serve una strategia complessa che preveda l’impiego di forze speciali in grado di affondare il bisturi sul territorio. Chiedo perciò al ministro Cancellieri di venire a Napoli a presiedere un comitato d’ordine pubblico che valuti l’opportunità di adottare misure di questo tipo”. Avvenuta la bonifica – ha aggiunto Cesaro – deve poi esserci l’immediato intervento costruttivo dello Stato, tramite gli Enti locali, le associazioni, le imprese, che debbono riportare il territorio ad essere un’espressione della Città e non un ghetto dove nascondersi o fuggire”. “E’ una questione di tempi. Temo infatti che ogni azione in tal senso, fatta senza prima estirpare le bande criminali della droga dal tessuto di Secondigliano, renderebbe vano ogni tentativo di rilancio e di riscatto. E’ invece necessario studiare ed attuare un piano preciso che si sviluppi in varie fasi, che abbia il preciso obiettivo di riappropriarsi di un pezzo della Città che oggi non può considerarsi sotto controllo. Ritengo fondamentale fotografare con estremo realismo la situazione, evitando assolutamente – ha concluso il presidente della Provincia di Napoli – ogni forma di demagogia su questo argomento”.

 

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