NAPOLI – Con una dichiarazione congiunta  circa l’eventualità di relegare tutte le attività attinenti la prostituzione in un quartiere “dedicato”, si esprimono R. Cenerelli e T. Potenza (CGIL Napoli), C. Costagliola (CISL Napoli) e A. Letizia (Coordinamento Donne Cisl Napoli), L. del Fico (UIL Napoli) e Isabella Bonfiglio (Coordinamento Donne UIL Napoli):

“Napoli ha bisogno di ritrovare la sua dignità e la sua bellezza: va liberata dalla inciviltà e dal degrado. Napoli è una città bellissima e non la si può paragonare a nessun’altra città del mondo né la si può rendere simile ad altre, va piuttosto valorizzata per i suoi pregi e peculiarità. Pur nella convinzione che ogni individuo deve avere completa libertà nelle scelte che  riguardano la propria persona e che non implica sopraffazione di terzi, é difficile definire la prostituzione una scelta libera e consapevole. Non ci può essere libertà di scelta se non si è liberi dal bisogno! La prostituzione è un oltraggio alla dignità della persona; la si combatte e la si argina  ricercando ed eliminando  tutti i fattori sociali  e personali che la generano e vincolano a scelte non desiderate: fin troppe sono le persone che si prostituiscono per strada perché ridotte in schiavitù assoluta, o costrette da altre cause sociali e personali che la generano.”

“E’ difficile accettare il concetto di un quartiere  o zone a luci rosse – affermano le sindacaliste – dà l’idea di segregazione: e un ghetto per definizione é sicuramente discriminatorio, sarebbe come legalizzare una zona della città a degrado, tra sporcizia e via vai di clienti. E’ un argomento di tale delicatezza e di coscienza – concludono le sindacaliste – che va affrontato senza pregiudizi o ideologie e che merita un ampio confronto con la cittadinanza e tutte le parti istituzionali e  sociali”.

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